ROMA – A conclusione di una indagine condotta dalla Digos della Questura di Roma, la Procura della Repubblica capitolina ha chiesto e ottenuto dal gip un sequestro preventivo, con riferimento al reato di occupazione abusiva, dell’immobile in via Napoleone III, sede di Casapound. Sono in corso le procedure per la notifica del provvedimento.
L’inno di Mameli risuona in via Napoleone III a Roma. Con una cassa stereo posizionata su un davanzale, arriva la prima risposta degli abitanti della palazzina, storica occupazione di Casapound.
Associazione a delinquere finalizzata all’istigazione all’odio razziale e occupazione abusiva di immobile. Con queste accuse, indirizzate ai vertici di Casapound tra i quali Gianluca Iannone, Andrea Antonini e Simone Di Stefano, la Procura di Roma aveva chiesto nei mesi scorsi il sequestro dell’immobile di via Napoleone III. Oggi e’ arrivato il via libera del gip, che ha accolto la richiesta di sequestro preventivo avanzata dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal pm Eugenio Albamonte, che considerano il palazzo al centro di Roma come ‘quartier generale’ di Casapound. Le procedure per la notifica del provvedimento da parte dei poliziotti della Digos saranno comunque completate all’inizio della prossima settimana.
“Grazie alla Procura di Roma per la notifica di sgombero per l’immobile di via Napoleone III abusivamente occupato da anni da Casapound. Anche li’ si va a ripristinare la legalita’”. Lo ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, durante la trasmissione Coffee Break su La7. “Centri sociali? C’e’ una lista di immobili da sgomberare a disposizione della Prefettura che agira’ in base alla pericolosita’ dei vari stabili”, ha concluso Raggi.
“Al momento non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione. Quando arrivera’ il sequestro faremo ricorso”. Cosi’ Simone Di Stefano, leader di Casapound, nel corso della conferenza stampa sotto al palazzo occupato di via Napoleone III.
“Non c’e’ nessun intenzione di minacciare il sindaco. Non dobbiamo dissociarci, perche’ non siamo mai stati associati a sociopatici. Chi va sulla pagina Facebook della Raggi a minacciare e’ un matto, mettetegli la camicia di forza”.
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