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La legge elettorale cambia ancora: niente capilista bloccati e stop pluricandidature

Saranno votate tramite singoli emendamenti, già depositati, senza ricorrere a un nuovo emendamento del relatore

Pubblicato:04-06-2017 10:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:18

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ROMA – La legge elettorale cambia ancora. Pd-Fi- M5s e Lega hanno raggiunto un accordo per ulteriori modifiche che saranno votate oggi, o al massimo, domani, in commissione Affari costituzionali della Camera.

Come spiega il capogruppo dem Ettore Rosato, “i quattro principali partiti hanno lavorato ad un’intesa che ha portato ad una serie di modifiche” che saranno votate tramite singoli emendamenti, già depositati, senza ricorrere a un nuovo emendamento del relatore.

“Questo risultato- rivendica- è stato raggiunto grazie al lavoro serio che 4 partiti hanno fatto insieme, sarebbe ingeneroso non sottolineare un caso unico in cui le regole democratiche vengono scritte d’intesa, senza far prevalere interessi di parte. E’ un cambiamento del clima di rissosità”, conclude Rosato.


SALTANO I CAPILISTA BLOCCATI

Saltano i capilista bloccati. L’accordo a 4 (Pd, M5s, Fi e Lega) sulla legge elettorale prevede tra le altre questa modifica al testo che sarà votato Commissione Affari costituzionali della Camera. Lo riferisce il capogruppo Dem Ettore Rosato, che spiega come in ogni circoscrizione saranno eletti prima i vincitori dei collegi, poi i nomi inseriti nel listino proporzionale che saranno da un minimo di 2 a un massimo di 6.

NIENTE VOTO DISGIUNTO E NESSUNA PLURICANDIDATURA

Non ci sarà la possibilità del voto disgiunto né quella di candidature plurime. Come viene spiegato da Rosato si voterà con una scheda per la Camera e una per il Senato, dove bisognerà apporre una sola X sul simbolo del partito. Le circoscrizioni scendono a 28 perchè viene tolta quella del Veneto.

CI SARÀ PARITA’ DI GENERE E MENO FIRME PER LE LISTE

Parità di genere con le quote 40-60% nei capilista della quota proporzionale. Si andrà poi incontro ad una richiesta dei piccoli partiti che superano il 5% ma non vincono in nessun collegio: “Sarà eletto il miglior perdente, prima di scorrere il listino proporzionale”. Inoltre sarà abbassato il numero delle firme necessarie per la presentazione delle liste e le norme saranno semplificate.

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