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Cancro, Aiom: “Da ogni pacchetto sigarette 20 centesimi per creare fondo oncologia”

ROMA - "Destiniamo 20centesimi del prezzo di ogni

Pubblicato:04-06-2016 19:35
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:49

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ROMA – “Destiniamo 20centesimi del prezzo di ogni pacchetto di sigarette ad un fondo speciale per l’oncologia: ogni anno potremmo così ricavare oltre 700 milioni di euro destinandoli ai farmaci per i pazienti oncologici”: questa è la proposta avanzata oggi a Chicago da Carmine Pinto, presidente dell’Aiom, l’associazione italiana degli specialisti in oncologia. Intervenendo ad un Press-meeting con i giornalisti nella giornata di apertura dell’Asco 2016, Pinto ha presentato questa proposta esprimendo prima di tutto la grande preoccupazione dell’oncologia italiana verso un SSN che presenta sempre maggiori differenze d’accesso alle cure nelle varie regioni italiane, e che rischia – per la costante contrazione del fondo per il riparto sanitario – di penalizzare proprio quei farmaci ad alto costo che stanno alimentando grandi speranze tra i pazienti. “Ci stiamo trovando di fronte alla necessità di reperire risorse economiche che siano impiegate all’interno di una nuova regia complessiva del farmaco e del sistema sanitario- ha detto Pinto- La creazione di un fondo alimentato con il prezzo delle sigarette permetterebbe di garantire cure a tutti, assicurando la sostenibilità di sistema”.

sigarettaNon è solo un’ipotesi, quella che gli oncologi italiani hanno voluto definire come “fondo per l’oncologia”, ma sembra essere una opportunità già informalmente condivisa sia dalle agenzie sanitarie italiane, che da esponenti della politica nazionale e del governo. Il presidente dell’Aiom ha sottolineato che il fondo speciale per l’oncologia non è un “salvadanaio per i farmaci”, bensì un fondo – “e noi saremmo assolutamente d’accordo che venisse gestito dall’Aifa” – capace di supportare “l’ingresso nel sistema delle cure di quei farmaci già rimborsati, ma innovativi e particolarmente cari”. “Siamo abbastanza fiduciosi nelle possibilità di buona riuscita di questa proposta, perché forse per la prima volta le istituzioni stanno ascoltando la comunità scientifica– ha concluso Pinto- e questo per noi è di particolare auspicio, perché il sistema sanitario si sostiene quando alla sua base ci sono chiare decisioni politiche. Decisioni che sono in grado di indirizzare anche le valutazioni economiche e di risparmio che, in un periodo critico come questo, rischiano altrimenti di prendere il sopravvento”.


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