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Accanto alla tomba di Dante apre a Ravenna il nuovo museo

La struttura conterà nove stanze: la sala del tempo, quella del volto, la sala Montevideo, quella del culto, quella della fama e le tre sale della Divina Commedia

Pubblicato:04-05-2021 17:29
Ultimo aggiornamento:04-05-2021 17:29

museo dante ravenna
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RAVENNA – Il rinnovato Museo di Dante a Ravenna è pronto ad aprire i battenti, nell’ambito delle celebrazioni del settimo centenario dalla morte, domenica 16 maggio. Con l’obiettivo di “consolidare la valorizzazione del culto di Dante con un allestimento contemporaneo e fruibile, che utilizza nuovi linguaggi per dare conto della Commedia e del lascito dantesco”. In via Alighieri a due passi dalla tomba, conta nove sale: la sala del tempo, quella del volto, la sala Montevideo, quella del culto, quella della fama e le tre sale della Divina Commedia. Si avrà la possibilità sia di “addentrarsi nell’immaginario dantesco con la forza dell’esperienza sensoriale” sia di “apprezzare gli oggetti storici” che dall’11 settembre 1921, quando l’allora Museo Dantesco fu inaugurato in occasione delle celebrazioni del sesto centenario, danno testimonianza di una vicenda che lega a sé personaggi e capolavori letterari. Il museo, sottolinea l’amministrazione comunale, si inserisce in una nuova lettura della zona dantesca, che con il recente restauro della tomba, la futura Casa Dante e altri interventi si configura come “parte centrale di un’operazione complessiva di valorizzazione e di innovazione nell’ambito delle celebrazioni del settimo centenario”.

Preliminare al ripensamento dell’esistente Museo Dantesco è stata la progettazione di un impianto gestionale che mettesse a sistema le diverse competenze e vocazioni connesse al luogo. L’edificio è infatti di proprietà della Fondazione Cassa di risparmio di Ravenna e al suo interno hanno sede la Biblioteca e il Centro Dantesco dei frati minori francescani. Con la convenzione che disciplina il riallestimento e la definizione del modello di gestione del nuovo museo è stata sancita la condivisione istituzionale, superando la storica gestione ripartita per competenza per un allestimento che, ispirato alle moderne tecniche museali, restituisca la pluralità e l’universalità dell’opera dantesca e nel contempo la profonda relazione tra la città e il suo poeta. Come da protocolli anti Covid l’accesso è su prenotazione.

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