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L’allarme della Regione Friuli Venezia Giulia: l’adesione alla campagna vaccinale sta rallentando

Il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi annuncia la possibilità di aprire l'agenda ad altre fasce d'età

Pubblicato:04-05-2021 14:31
Ultimo aggiornamento:04-05-2021 14:31

vaccino covid
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TRIESTE – “Garantire la prossimità dei centri di somministrazione è un elemento importante della campagna vaccinale, ma l’allestimento di queste strutture deve essere coerente con la domanda di vaccinazione. L’organizzazione dei siti e il personale messo in campo per l’attivazione dei centri vaccinali richiedono uno sforzo notevole per il sistema sanitario regionale, quindi per ottenere risultati rilevanti devono essere eseguite alcune centinaia di inoculazioni a giorno, come avverrà a Ronchi dei Legionari”. Lo ha dichiarato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, all’attivazione del punto vaccinale di Ronchi dei Legionari al Palasport Armando Filiput, in via Roma, che sarà attivo, in questa prima fase, fino a sabato 8 maggio dalle 8 alle 19 e consentirà all’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina la somministrazione di circa 550 vaccinazioni al giorno.

Riccardi però lancia l’allarme: “Purtroppo l’adesione alla campagna sta rallentando, anche per quanto riguarda le ultime fasce di popolazione alle quali è stata estesa, mentre in questo momento è fondamentale tenere ben presente che i vaccini sono lo strumento più efficace nella lotta al Covid-19 e che tutti i prodotti usati in Italia e in Friuli Venezia Giulia sono sicuri e garantiscono le stesse prestazioni”. L’auspicio “è quindi che questa tendenza, la quale appare abbastanza in linea con quella dell’adesione al vaccino anti-influenzale, si inverta quanto prima. Al momento, infatti, il nostro sistema sanitario ha sia una buona disponibilità di vaccini sia la capacità di somministrarli a un numero elevato di persone”, conclude Riccardi.

NELLA FASCIA D’ETÀ TRA 60 E 69 ANNI L’ADESIONE È INFERIORE ALLE ASPETTATIVE DEL 10%

Stiamo moltiplicando i centri di vaccinazione sul territorio in base a un modello che consente di massimizzare la capacità di vaccinazione, garantendo così che ogni punto di somministrazione effettui almeno qualche centinaio di inoculazioni al giorno. In questo momento il problema della disponibilità di dosi è secondario, mentre l’auspicio è che i cittadini comprendano l’importanza della vaccinazione e aderiscano all’appello alla vaccinazione lanciato dalle istituzioni. Per ottenere questo risultato la Regione, il servizio sanitario, gli enti locali e tanti volontari si stanno impegnando per rendere la vaccinazione più semplice possibile per tutti i cittadini”. Lo ha detto il vicegovernatore della Regione Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, all’apertura della sede extra ospedaliera per la somministrazione dei vaccini alla palestra comunale S. Usaj di Aurisina (Trieste).


Riccardi ha spiegato che “purtroppo l’adesione alla campagna nella fascia d’età tra 60 e 69 anni è stata inferiore alle aspettative di circa il 10% rispetto a quella tra 70 e 79 anni ed anche nella categoria 4, ovvero gli under 60 con fragilità minori, su una platea di 77mila persone hanno prenotato la somministrazione meno di 15mila persone, nonostante in quest’ultimo caso venga somministrato il vaccino Pfizer”. Il vicegovernatore ha evidenziato che “l’auspicio è di superare rapidamente questa situazione, ma se oggi non ci sarà un’inversione di tendenza nell’andamento delle prenotazioni valuteremo l’ipotesi di estendere la campagna vaccinale anche ad altre fasce d’età. La disponibilità di dosi e la capacità di somministrazione del Servizio sanitario ci consentono infatti di ipotizzare un’ulteriore apertura delle agende, per valutare quale sarà la risposta da parte dei cittadini che al momento non hanno ancora potuto vaccinarsi”.
Riccardi ha spiegato che “la pandemia è tutt’altro che passata nonostante gli indicatori siano migliori rispetto alle scorse settimane. Per evitare che nuovi focolai possano accendersi la popolazione deve continuare a rispettare il distanziamento e usare i dispositivi di protezione, ma soprattutto è necessario vaccinarsi”.

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