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VIDEO | Protesta dei commercianti a Napoli, sui cartelli la scritta #IoNonRiapro

Gli esercenti di Via Chiaia sono intenzionati a tenere chiusi i loro negozi anche il prossimo 18 maggio, quando è prevista la riapertura della vendita a dettaglio in tutta Italia

Pubblicato:04-05-2020 12:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:15

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NAPOLI –  Serrande abbassate per i commercianti di via Chiaia, cuore commerciale del centro di Napoli, intenzionati a tenere chiusi i negozi anche il prossimo 18 maggio, quando è prevista la riapertura degli esercizi commerciali al dettaglio in tutta Italia. “Denunciamo l’alto rischio di fallimento delle micro e piccole imprese e la mancanza di aiuti da parte dello Stato“, si legge su una lettera aperta che i commercianti di Chiaia hanno indirizzato al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, al sindaco di Napoli Luigi de Magistris, al prefetto di Napoli Marco Valentini e al presidente della Camera di commercio partenopea Ciro Fiola. Gli esercenti, che dall’annuncio del Dpcm sulla Fase 2 hanno esposto dei cartelli con scritta #IoNonRiapro davanti alle serrande dei negozi, si sono riuniti stamattina davanti alla sede della Regione Campania a Santa Lucia per avanzare alcune richieste alle istituzioni locali e nazionali. “Siamo qui per dire che il 18 maggio non riapriremo i nostri negozi di via Chiaia, una strada del salotto buono di Napoli che, insieme a via Toledo o via dei Mille, ha sempre attirato il turismo d’elite della nostra città. Invitiamo le associazioni di altri commercianti ad unirsi a noi”, ha spiegato Alberto Zasso, titolare di un negozio di articoli sportivi, in rappresentanza del centro commerciale Chiaia.
Gli esercenti chiedono agevolazioni sul credito d’imposta per i titolari di locali commerciali, l’azzeramento della tassa di registro, l’abolizione degli f24 per tutto il 2020, lo stop alle caselle esattoriali e contributi a fondo perduto. “Non capiamo perchè un supermercato può restare aperto e garantire tutte le precauzioni per limitare la diffusione del contagio e noi no. Ci saremmo aspettati – ha aggiunto Zasso – una maggiore apertura e condivisione d’intenti dalla parte del governo. Invece i commercianti non sono stati presi in considerazione. Oggi il turismo è azzerato e locali che sono sul territorio da oltre cento anni sono in crisi“. Tra i negozi su cui sono esposti i cartelli #IoNonRiapro ci sono infatti anche storiche attività come il bar Gambrinus di piazza Trieste e Trento che ha deciso di non effettuare le consegne a domicilio. Davanti alla sede della Regione sono diverse le realtà che stamattina hanno deciso di protestare contro le iniziative dei governi locali e nazionale, a partire dai fotografi di cerimonie e dai lavoratori di alcune società partecipate della Regione Campania. Davanti Palazzo Santa Lucia anche artigiani e Partite Iva che hanno simbolicamente mostrato delle chiavi “che consegniamo allo Stato italiano – hanno spiegato – perchè senza di noi e senza le nostre tasse non ci saranno più soldi per nessuno”.

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