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Di Maio: “Oggi al lavoro 4,5 milioni di italiani. Ora responsabilità, dimostriamo chi siamo”

"La crisi sanitaria non è finita, il virus non se ne è ancora andato. Ma questa volta saremo noi a fare la differenza", dice il ministro del Lavoro

Pubblicato:04-05-2020 08:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:15

luigi di maio
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ROMA – “Oggi qualcosa riparte. Oggi ricominciamo a muoverci. Con prudenza e cautela, con lo stesso senso civico mostrato fino ad ora. Quasi 4,5 milioni di persone tornano al lavoro, le prime aziende riaprono. L’Italia inizia ad accendere i motori“. Lo scrive su Facebook Luigi Di Maio, ministro degli Affari esteri.

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“ADESSO È MOMENTO RESPONSABILITÀ”

“Adesso è il momento della responsabilità perché siamo comunque in un’ulteriore fase di monitoraggio, non dimentichiamocelo. E non si può sbagliare“, scrive ancora Di Maio su Facebook. “La crisi sanitaria non è finita, il virus non se ne è ancora andato. Ma questa volta saremo noi a fare la differenza. Mettiamo al sicuro la nostra vita rispettando le distanze e indossando le mascherine“.


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“OGGI INIZIA UNA NUOVA E IMPORTANTE SFIDA”

“Oggi inizia una nuova e importante sfida per il Paese. Non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia. Ma diciamoci anche che ad oggi la prova degli italiani è stata gigantesca“, scrive ancora Di Maio su Facebook. Una prova degli italiani “gigantesca”, quindi, prosegue Di Maio, “ecco, diciamocelo, perché ce lo meritiamo. Siamo stati i primi in Occidente ad essere colpiti, milioni di famiglie prese alla sprovvista, il dolore, le morti in ospedale, i turni strazianti di medici e infermieri, gli aiuti dall’estero, i ventilatori polmonari. Pensavamo che non ce l’avremmo fatta e invece, almeno per ora, ce l’abbiamo fatta”.

Insomma, “per ora, è stata una grande Italia, una grande Nazione. Non era facile e non era scontato, ma siamo riusciti a resistere- prosegue il ministro-. Però non è ancora finita. Dimostriamo chi siamo adesso. Restiamo distanti ma vicini e usciamo insieme da questa crisi. Pian piano ci riprendiamo i nostri spazi. Non molliamo“.

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