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Tajani (Ue): “Serve un Governo forte capace di lottare per l’Italia in Europa”

Il presidente del Parlamento Europeo intervistato dal Messaggero

Pubblicato:04-05-2018 08:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:50
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ROMA – “Quella del Mezzogiorno non puo’ che essere una priorita’” anche per questo “serve un governo forte e capace di lottare quotidianamente per ridurre i tagli all’agricoltura e per tutelare gli interessi italiani nel bilancio, con un’attenzione particolare alla aree del Centro-Sud”. Cosi’ il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, intervistato dal Messaggero.  “I soldi da spendere sono 1273 miliardi in sette anni. In Italia potrebbero arrivare tra i 9 e gli 11 miliardi all’anno”, spiega Tajani che sottolinea come “quella appena presentata dalla commissione Ue e’ una proposta di bilancio. Contiene tagli del 5 per cento per la politica agricola e del 7 per cento dei fondi di coesione. Ora bisogna vigilare, e agire, affinche’ queste riduzioni non incidano negativamente sul Sud dell’Europa, sul nostro Paese e sul nostro Mezzogiorno”.

“Se ci si batte bene – aggiunge Tajani – nel Parlamento europeo e tra gli Stati membri, si puo’ anzitutto ridurre dal 5 al 4 il taglio all’agricoltura. Ancora devono essere individuati i criteri per la ripartizione, Paese per Paese, dei fondi per lo sviluppo regionale e per la coesione sociale e del fondo sociale. Il primo e’ quello del Pil pro capite. Il grosso dei fondi deve andare al nostro Mezzogiorno, in quanto purtroppo la ripresa economica in Italia e’ piu’ lenta che in altre parti d’Europa e le nostre regioni meno sviluppate hanno un Pil pro capite sotto il 75 per cento della media europea.

Secondo i dati del 2016, Campania, Sicilia, Basilicata, Puglia, Calabria sono ancora sotto il 75 per cento. Molise e Sardegna erano nel gruppo tra il 75 e il 90 nel 2016 ma sono scese sotto il 75. L’Abruzzo resta tra il 75 e il 90, ma l’Umbria che era sopra il 90 purtroppo e’ scesa tra il 75 e il 90”. Tajani sottolinea che “i fondi in prima battuta vanno alle zone sotto il 75 per cento e poi alle altre. Si tratta comunque di dati da aggiornare, e si puo’ inserire per esempio un altro criterio”.


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