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ROMA – Riaffermare la centralità del CONI Lazio e l’autonomia dello sport, sostegno economico al territorio, parità di genere sia per le atlete sia per le dirigenti: sono questi i punti chiave del programma che Fabio Appetiti porta in dote candidandosi alla presidenza del CONI Lazio. La nuova governance verrà scelta il prossimo 12 aprile dai 62 elettori inviati all’assemblea decisiva per il futuro del comitato laziale.
“Il CONI Lazio – dichiara Appetiti – deve tornare ad essere il luogo dell’eccellenza e della partecipazione sportiva. Deve diventare il punto di incontro per tutte le componenti sportive del territorio. Occorre recuperare la funzione del CONI Lazio come sede in cui si dettano le linee strategiche delle politiche sportive, insieme a enti locali e istituzioni con cui l’alleanza deve essere sempre più forte. Inoltre dobbiamo essere d’esempio per inclusività e pari opportunità, con un approccio concreto e non solo a parole. Dobbiamo lavorare tutti insieme per il riconoscimento dei diritti e delle opportunità per atlete, allenatrici e dirigenti, frutto di un impegno già dimostrato nel tempo”.
Aggiunge Appetiti: “Il CONI, per sua natura, rappresenta il motore di ogni sport nel territorio: le discipline vanno diffuse e vanno migliorate le infrastrutture a loro servizio. Occorre dare priorità assoluta al sostegno dell’associazionismo sportivo di base, un presidio sociale fondamentale per tutte le famiglie e tutte le età. Ci sono gli strumenti per farlo – ribadisce – ovvero finanziamenti a fondo perduto e mutualità
agevolata con l’ICSC”.
“Questa elezione – aggiunge – rappresenta l’occasione per ribadire che il CONI si oppone alle interferenze della politica e dei partiti, in difesa dell’autonomia degli organismi sportivi, pur mantenendo un canale diretto di collaborazione con le istituzioni”.
Conclude il candidato: “Mi aspetto una partecipazione il più ampia possibile all’appuntamento del 12 aprile, auspicando che non ci siano voti per delega. È importante la trasparenza, e l’impegno diretto nelle decisioni chiave. Lo dico da candidato, ma anche da atleta prima e dirigente di società sportive, fino al ruolo attuale in Assocalciatori e FIGC”.
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