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Mattarella: “Le guerre di aggressione sono fuori dal tempo”

Il presidente della Repubblica è intervenuto all'inaugurazione dell'Anno Accademico 2022/23 dell'Ateneo di Ferrara

Pubblicato:04-04-2023 13:32
Ultimo aggiornamento:05-04-2023 10:46

Sergio Mattarella
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ROMA – “In tutto il mondo le università sono chiamate a elaborare riflessioni adeguate alle condizioni che abbiamo, ai mutamenti che vi sono, agli scenari nuovi che fanno comprendere come siano fuori dal tempo e dalla storia comportamenti da potenza dei secoli scorsi, che conducono a guerre di aggressione per annettere territori o a competizioni accanite su aspetti marginali”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante l’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2022/23 di Unife, il 632° dalla fondazione dell’Ateneo di Ferrara.

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“Sono questi – aggiunge il capo dello Stato – gli aspetti rilevanti che contrassegneranno il mondo futuro e su questo è chiamato il mondo a riflettere. E a far d’avanguardia in questa riflessione devono essere le Università. Gli Atenei hanno questa vocazione, questo ruolo, questa missione per riflettere, approfondire scenari e indicare percorsi con cui affrontarli. Questo è il mondo che hanno i giovani di fronte e le università devono aiutarli a comprendere e governare”.


MATTARELLA A STUDENTI: IL MONDO CAMBIA, RIFLETTETE

“Il mondo cambia velocemente, è molto cambiato in realtà. Il mondo di oggi non è più quello che vi era 40-50 anni fa. Vorrei dire alle studentesse e agli studenti che quando ero al loto posto, oltre 60 anni fa, il mondo era realmente, totalmente differente. Questo richiede riflessioni”.

Durante l’inaugurazione Sergio Mattarella ha osservato: “Nel nostro mondo le condizioni di mutamento sono alle volte avvertite come strane, come lontane. Ecco questo fa comprendere perché l’Onu abbia esortato a riformulare l’educazione e l’istruzione per rendere il mondo adeguato alle condizioni attuali. Per questo vi è una esigenza di approfondimento che compete alla dimensione scientifica, a quella educativa” e le Università debbono “farsi carico di questo approfondimento”.

Il capo dello Stato continua: “Non è la prima volta che accade nella storia. All’epoca di Copernico c’era già una comunanza di approfondimento e di studio. Basta pensare che qui, in questo Ateneo tra Copernico, polacco e Paracelso, svizzero, vi era una commistione, una messa in comune di saperi che ha posto le basi dell’Europa, che è stata il crogiuolo in cui si è formata l’Europa e la sua cultura. Bene, questo ruolo dell’Università non è più soltanto in questo nostro oggi dovuto all’Europa, al nostro Continente, è un’esigenza globale”.

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