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Coronavirus, Salvini: “La Cina ci ha contagiato, ora non comprerà le nostre aziende”

Il leader della Lega ribadisce il no al Mes e chiede anche "ingressi contingentati per permettere ai fedeli di assistere alle messe di Pasqua"

Pubblicato:04-04-2020 13:07
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:05
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ROMA – “La prima richiesta che abbiamo fatto al presidente del consiglio e’ la messa in sicurezza, con la golden power, delle aziende strategiche italiane. Ma bisogna tutelare anche ogni singolo negozio o bottega”. Lo dice Matteo Salvini intervistato a Skytg24.

Il leader della Lega aggiunge: “Non vorrei che chi ha contagiato il mondo fosse quello che con le aziende di stato va poi a comprare aziende in mezzo mondo. Mi riferisco a Eni ma anche a tutte le aziende restate in Italia. Bisogna pensare all’intervento dello Stato. Ci e’ stato detto che sara’ messo nel decreto, quindi aspettiamo”, aggiunge Salvini.

Il leader della Lega Matteo Salvini chiede poi ingressi contingentati in Chiesa per permettere ai credenti di assistere alla messa di Pasqua. Salvini propone “ingressi a gruppi di 5” nei luoghi di culto.


Dice Salvini: “Spero che si trovi il modo per far assistere alla Pasqua: il mio e’ un appello a poter permettere a chi crede di andare a messa. Si puo’ andare dal tabaccaio e allora perche’ non si puo’ curare l’anima? Si puo’ entrare contingentati al supermercato e allora perche’ no in chiesa, rispettando le distanze, con le mascherine, magari con numero limitato? La santa Pasqua, la risurrezione di nostro signore Gesu’ Cristo puo’ essere un momento di speranza da vivere”.

Nei confronti dell’Europa Matteo Salvini chiede “un’emissione straordinaria per 100 miliardi di euro di buoni del tesoro italiani offerti in condizioni vantaggiose a cittadini e riparmiatori italiani, in modo che la ricostruzione sia in mano non al Mes o ai tedeschi ma agli italiani, con la garanzia della Bce. L’unica cosa che chiediamo all’Europa e’ la garanzia della Bce“.

Su un’eventuale attivazione del Mes, il meccanismo europeo di stabilità, Salvini risponde: “No. A me non interessa come il furto viene portato avanti: rimane pur sempre un furto. Perche’ le condizioni che non ci sono oggi, ci saranno domani. Togliamolo dal tavolo“.

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