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Fitto: “Siamo al bavaglio, attorno a Berlusconi un cupo bunker”

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Pubblicato:04-04-2015 10:39
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:14

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R. Fitto

R. Fitto

ROMA – “Scrivo queste righe con i sentimenti con cui ci sia accosta a una vicenda che sa di tragedia greca o shakespeariana”. Lo scrive sul suo blog Raffaele Fitto all’indomani della nota con cui Silvio Berlusconi ha ‘strigliato’ i dissidenti dentro Forza Italia richiamando tutti alla lealtà.

“Siamo in un partito con dirigenti privi di qualunque legittimazione democratica.- sottolinea- C’è ormai un cupo bunker, costruito intorno a Silvio Berlusconi, dove pochi autonominati pretendono di decidere sulla sorte delle persone, e – peggio ancora – sulla linea politica. Lo dico senza asprezza e senza nulla di personale. Ma davvero pensiamo che le liste possano essere fatte e disfatte dalla senatrice Rossi, o comunque dipendere da un suo finale atto di volonta’? Davvero pensiamo che dirigenti possano essere esclusi in Puglia e non solo dalle elezioni regionali e domani dalle elezioni politiche solo per aver espresso un’opinione nel dibattito di partito o per aver partecipato ad un’assemblea?  Dove siamo finiti? Non eravamo, o non dicevamo di essere,  un partito liberale di massa? Siamo in un partito senza una seria e credibile linea politica .Siamo soprattutto un partito con 9 milioni di elettori in fuga. E adesso qualcuno vorrebbe anche'”piu’ bavaglio per tutti’?”.

Sul suo blog Fitto aveva premesso:  “Il centrodestra italiano, in primo luogo grazie a Berlusconi è stato a lungo depositario delle speranze e delle attese degli italiani di un grande cambiamento e di una profonda riforma liberale. Un mix di errori politici e di circostanze esterne negative ha purtroppo impedito di realizzare questa promessa. Per parte mia, insieme a tanti amici, rivendico di essere stato accanto a Berlusconi nelle fasi per lui più dure, quelle degli attacchi giudiziari, dell’uso politico della giustizia, del tentativo di estrometterlo dalla politica per via giudiziaria. E’ il mio e nostro orgoglio, ed è una regola che – per me – vale nella vita, prim’ancora che nella politica: nei momenti difficili, si difende chi è sotto attacco“.


Poi ha aggiunto: “Ma ora che le nubi giudiziarie sono in gran parte diradate intorno a Silvio Berlusconi, è venuto il momento di discutere in modo intellettualmente onesto della situazione che è sotto gli occhi di tutti. Siamo ora in un partito senza regole, dalla testa in giù. Piaccia o no, la vecchia Forza Italia e il Pdl avevano sempre rispettato statuti e regole. Da un anno, invece, siamo in una terra di nessuno, dove nulla (a Roma o sui territori) corrisponde a quanto è scritto nello statuto”.

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