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di Marcella Piretti e Alessandra Fabbretti
BOLOGNA – Dopo lo scontro con Volodymyr Zelenski, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato di sospendere gli aiuti militari americani all’Ucraina. Lo ha dichiarato nelle scorse ore un funzionario della Casa Bianca, spiegando: “Stiamo facendo una pausa e rivedendo la nostra assistenza per assicurarci che stia contribuendo alla ricerca di una soluzione”. Il Washington Post scrive che si tratta di una sospensione temporanea e che gli aiuti potranno riprendere se il presidente ucraino “mostrerà uno sforzo sincero nel partecipare ai negoziati di pace”. Forse Trump vuole convincere Zelensky ad accettare le condizioni Usa sull’accordo per lo sfruttamento dei minerali rari ucraini?
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Intanto, in un’intervista a Fox News, il vicepresidente J.D. Vance ha spiegato che Trump sarà pronto a nuovi colloqui con Volodymyr Zelensky quando il presidente dell’Ucraina mostrerà il suo vero impegno a risolvere il conflitto con la Russia: “La porta è aperta, quando Zelensky sarà disposto a parlare seriamente di pace”. Secondo il numero due di Trump, quanto accaduto nello Studio Ovale della Casa Bianca ha dimostrato “una chiara riluttanza” di Zelenski “a impegnarsi nel processo di pace”. Poi ha aggiunto: “Ma credo che alla fine ci arriverà. Deve farlo”.
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La sospensione delle forniture di armi statunitensi all’Ucraina potrebbe essere “il miglior aiuto alla pace”: lo ha dichiarato il portavoce dell’ufficio della presidenza russa, Dmitry Peskov, incontrando i giornalisti stamani.
Stando ai media russi, il portavoce di Vladimir Putin è intervenuto sull’annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di sospendere gli aiuti militari a Kiev, una mossa seguita al diverbio allo Studio Ovale con l’omologo Volodymyr Zelensky, di venerdì scorso.
“Se gli Stati Uniti cessassero di essere fornitori o sospendessero queste forniture, questo sarebbe probabilmente il miglior contributo alla pace”, ha detto Peskov, aggiungendo che “i dettagli” di tale annuncio “devono ancora essere visionati, ma se fosse vero, si tratterebbe di una soluzione che potrebbe davvero spingere il regime di Kiev verso un processo di pace”.
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