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Pnrr, Carfagna: “Il 40% dei fondi al Sud non resti solo sulla carta”

Pe la ministra "quei soldi servono a compiere un'impresa storica, cioè ridurre il divario tra Nord e Sud del Paese"

Pubblicato:04-03-2022 14:01
Ultimo aggiornamento:04-03-2022 14:03

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NAPOLI – “Sono la prima a essere preoccupata che il 40% non resti soltanto sulla carta. Aver rivendicato, preteso e ottenuto che il 40% del Pnrr andasse al Sud è stato sicuramente un grande successo e una straordinaria vittoria, ma questo comporta anche un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le amministrazioni nazionali, che devono prevedere criteri di riparto che possano consentire davvero un’allocazione territoriale tale da rispettare il 40%, ma anche da parte delle amministrazioni territoriali”. Lo ha spiegato la ministra per il Sud Mara Carfagna, parlando con i cronisti a margine degli Stati generali del Mediterraneo nel Palazzo reale di Napoli.

Carfagna riconosce il fatto che molte amministrazioni locali “si trovano in affanno. Si trovano in difficoltà – ha precisato – anche a causa dei tagli del personale che sono intervenuti negli ultimi anni. Per questo abbiamo messo in campo tanti strumenti per affiancarle, sostenerle, potenziare la loro capacità amministrativa e progettuale. È evidente che, se dovessero esserci ancora problemi, siamo pronti a intervenire in qualunque momento perché l’obiettivo che tutti dobbiamo avere davanti è che non un euro del Pnrr vada sprecato, perché quei soldi servono a compiere un’impresa storica, cioè ridurre il divario tra Nord e Sud del Paese“. “La distribuzione dei fondi del Pnrr – ha aggiunto – è ormai definita e definitiva. Con il ministro Giovannini abbiamo lavorato benissimo, ha dimostrato straordinaria sensibilità nei confronti del Sud e condivide la necessità che l’obiettivo del Pnrr, soprattutto per quello che riguarda il potenziamento delle infrastrutture, dev’essere quello di ridurre i divari territoriali”.

IN ITALIA C’È CONSAPEVOLEZZA CHE IL SUD NON È PIÙ ZAVORRA

Un po’ dovunque riscontro ormai una consapevolezza che si consolida sempre di più: c’è un Sud che cresce, un Sud che non è più zavorra ma che accende i suoi motori per farli girare a pieno regime. Questo è nell’interesse non soltanto di circa 20 milioni di cittadini meridionali ma nell’interesse del Paese intero”, spiega Carfagna.


“Io lavoro benissimo con i governatori del Nord. Io sono anche ministro della Coesione territoriale e questo – ha ricordato – mi impone di occuparmi di tutti quei territori disagiati che rischiano di restare indietro e che rischiano una condizione di isolamento e marginalità. Sono anche molti territori del Nord”.

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