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Ucraina, da pescatore in Sardegna a volontario al fronte: la storia di Alessandro

Ha 50 anni, è ucraino e vive in Sardegna da 25 anni: "Vinceremo questa guerra, manderemo via quel bastardo di Putin"

Pubblicato:04-03-2022 13:04
Ultimo aggiornamento:04-03-2022 16:25
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CAGLIARI – Alessandro ha 50 anni, da 20 vive in Sardegna, a Cagliari, e fa il pescatore. Ha lo sguardo dolce e gentile, ma anche deciso perché sa che sta andando a fare una cosa importante. E pericolosa. Alessandro è ucraino e in queste ore sta cercando di raggiungere la sua terra per arruolarsi nelle milizie volontarie che combattono i russi. Lo abbiamo incontrato nella nave salpata ieri notte da Olbia verso Livorno, tappa dei mezzi dei volontari di Anas Sardegna partiti da Cagliari per portare medicinali al confine polacco-ucraino. “Vinceremo questa guerra, su questo non ho dubbi- spiega- manderemo via quel bastardo di Putin. Paura? È una cosa da fare, anche se sto lasciando la mia famiglia”.

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DIANA CHE PARTE PER RECUPERARE UN’AMICA FUGGITA IN MOLDOVA

Nello stesso traghetto c’è Diana. È di Odessa, ha 38 anni e da circa sette vive a Cagliari, dove gestisce con il compagno Silvio un’agenzia di viaggi. Lei fa parte della missione dell’Anas. Con il cuore stretto, perché nel suo Paese in guerra ci sono ancora il fratello e il padre.


“Mio fratello è riuscito a mettere in salvo la famiglia in Finlandia- spiega- ma lui ha scelto di rimanere in Ucraina per combattere. Ora è a Leopoli”. Diana sa che difficilmente potrà incontrare la famiglia in questo viaggio, ma la sua missione in queste ore è un’altra: “Sto cercando di recuperare una cara amica che è riuscita a uscire dall’Ucraina. Ora è in Moldova, vogliamo portarla con noi in Sardegna”

LUCA CHE PORTA I MEDICINALI CON IL FURGONE

La storia di Luca un po’ diversa. Lui non è ucraino, ma bolognese, anche se da quasi 25 anni vive in Sardegna. Ha una compagna ucraina e fa parte della missione Anas, guida uno dei furgoni carichi di medicinali. Per Luca però il viaggio sarà più lungo degli altri. Dal confine polacco- dopo aver scaricato il suo mezzo- andrà a Budapest per recuperare i parenti della compagna che sono riusciti a fuggire dall’Ucraina e a raggiungere l’Ungheria. Anche per queste persone, dopo l’incubo della guerra, il futuro è in Sardegna.

La missione dei volontari di Anas Sardegna è iniziata ieri, con l’obiettivo di raggiungere il confine polacco per consegnare medicinali alla popolazione ucraina sconvolta dalla guerra e poi tornare nell’isola con una ventina di profughi, donne e bambini, una volta effettuato lo scarico. Partiti ieri da Cagliari nel primo pomeriggio con sette-otto mezzi tra furgoncini e ambulanze, si sono diretti verso il porto di Olbia e poi sono saliti sul traghetto per Livorno. Poi, dopo una prima tappa a Bologna, oggi a Padova i volontari si sono riuniti al convoglio di Anas nazionale, con i mezzi provenienti da Milano, Roma, Reggio Emilia, Taranto e Caltanissetta.

Dovremmo arrivare al confine polacco all’alba di sabato– spiega Claudio Cugusi, presidente di Anas Sardegna-. Qui ci sarà un confronto con la Croce rossa per capire come consegnare il carico in sicurezza. Stiamo portando circa una tonnellata di farmaci, donati da famiglie, farmacie e medici”. In Sardegna, prosegue Cugusi, “si è creata una bellissima rete di solidarietà tra medici. A questo proposito mi fa piacere citare il professor Mauro Carta, primario di psichiatria a Cagliari, che ha raccolto l’appello lanciato dall’ospedale psichiatrico di Leopoli: nella città ucraina ci sono tanti pazienti sofferenti mentali rinchiusi in una stazione, senza farmaci, una tragedia nella tragedia. Tra il carico di farmaci che stiamo trasportando ci sono anche quelli raccolti da Carta per queste persone”.

Al confine tra la Polonia e l’Ucraina, spiega ancora Cugusi, “abbiamo due nostre volontarie ucraine, due donne meravigliose che al momento hanno la lista delle persone che vogliono venire in Sardegna e che cercheremo in qualche modo di portare, sentendo le istituzioni coinvolte. Sono tante, circa 400, in questa missione cercheremo di portarne 20. Venerdì un nostro pullman partirà per portarne altre 50”. Quindi l’appello: “Invito le persone a non donare soldi ad Anas, ma farmaci. Si può contattare per chi lo volesse il Comitato dei villaggio dei pescatori di Cagliari, che con il suo presidente, Mariano Strazzeri, ha offerto un salone per custodire i farmaci che via via saranno raccolti. Il numero è: 348 7036850″.

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