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Ucraina, la Cisl diserta la manifestazione del 5 marzo a Roma: “Neutralità in accettabile”

La guerra tra Kiev e Mosca divide i sindacati. Cgil e la Uil aderiscono. Il corteo partirà da piazza della Repubblica per arrivare a piazza San Giovanni in Laterano

Pubblicato:04-03-2022 11:07
Ultimo aggiornamento:04-03-2022 15:15
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ROMA – La guerra tra Ucraina e Russia divide i sindacati. Alla manifestazione per la pace di sabato 5 marzo a Roma, lanciata dal ‘Europe for peace‘ con un appello che è stato raccolto da diverse realtà pacifiste, hanno aderito la Cgil e la Uil, che sarà presente con le bandiere delle pace, mentre la Cisl ha fatto sapere ieri che non potrà partecipare, non condividendo l’impostazione dei promotori. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini chiuderà gli interventi dal palco di Piazza San Giovanni e ha lanciato un invito a partecipare: “Sabato prossimo tutti a Roma per la manifestazione nazionale contro la guerra in Ucraina, che già registra l’adesione di tutto il movimento per la pace”. . Il corteo partirà da piazza della Repubblica alle 13.30 e proseguirà fino a Piazza san Giovanni in Laterano, dove alle 14.30 si terrà la manifestazione. 

Per Landini è “importante manifestare uniti per ribadire l’urgenza del coinvolgimento dell’ONU per raggiungere quanto prima il cessate il fuoco, ed aprire il negoziato e proteggere la popolazione civile. Non è con l’invio delle armi, ma con il negoziato, la diplomazia, la cooperazione, la forza della democrazia e della non violenza- conclude- che riusciremo a costruire l’Europa di pace”. Di diverso avviso la Cisl. Ieri il segretario generale Luigi Sbarra, in una comunicazione interna alle strutture, ha sottolineato che “la testimonianza da sola non può bastare, tanto più se tale testimonianza rischia di essere inquinata da pesanti pregiudizi e derive ideologiche che sottintendono una sostanziale equidistanza tra le parti in guerra, che ci allontanano dallo spirito della manifestazione di sabato 5 marzo a Roma”.

LILIANA SEGRE NON CONCLUDERÀ LA MANIFESTAZIONE PER LA PACE

Quanto riportato da alcuni organi di stampa, secondo i quali la senatrice a vita Liliana Segre domani concluderà la manifestazione a Roma, indetta dalla Rete italiana pace e disarmo, non corrisponde a verità“. Così l’ufficio stampa del gruppo Misto di Palazzo Madama smentisce tale notizia.


RETE STUDENTI MEDI E UDU IN PIAZZA PER LA PACE SABATO A ROMA

Anche la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari sostengono e prenderanno parte numerosi alla piazza convocata dalla Rete Italiana per la Pace e il Disarmo per sabato 5 marzo a Roma. “Gli studenti e le studentesse avevano già promosso e aderito alle mobilitazioni di sabato scorso in tutto il Paese e indicano la giornata di sabato fondamentale per convergere a Roma. Al centro delle rivendicazioni degli studenti e delle studentesse c’è la richiesta di stop immediato al conflitto in Ucraina, risultato di un’escalation fatta di minacce e prove di forza. Occorre ragionare seriamente di disarmo degli Stati e di politiche di equilibrio che garantiscano la pace e la convivenza dei popoli. Le responsabilità di entrambe le parti, la Russia di Putin da un lato e la NATO dall’altro, sono chiare. Gli studenti, ancora, puntano il dito contro il Parlamento italiano che ha deciso a larga maggioranza di schierarsi in una guerra assurda e ingiusta, invece di impegnarsi affinché l’ONU e la diplomazia internazionale si impegni per l’immediato cessate il fuoco”, si legge in una nota.

“Non vogliamo un futuro di guerra in cui vivere” spiega Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi “ma un mondo nel quale l’autodeterminazione dei popoli e gli equilibri geopolitici si definiscano pacificamente. Abbiamo sempre avuto chiaro che le responsabilità delle escalation militari siano da ricercare nell’utilizzo delle violenza e nella corsa agli armamenti che da sempre gli Stati in tutto il mondo e anche in Europa compiono. L’Italia è uno dei principali produttori e venditori di armi nel mondo. Chiediamo pace e disarmo e riempiremo le piazze per chiedere di fermare subito il conflitto”.

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