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Covid, Lombardia dalle 24 di stanotte tutta in arancione ‘forte’

Chiudono le scuole di ogni ordine e grado ad eccezione di nidi e micro nidi, la PA in smart working

Pubblicato:04-03-2021 12:35
Ultimo aggiornamento:04-03-2021 17:45

Attilio Fontana
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MILANO – Tutta la Lombardia passa in ‘arancione rafforzato’ a partire dalle ore 00 di venerdi’ 5 (stanotte a mezzanotte) e fino a domenica 14 marzo. Chiudono tutte le scuole a eccezione dei servizi per la prima infanzia (nidi e micro nidi). Lo prevede un’ordinanza del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

Visti l’andamento della situazione epidemiologica sul territorio e le peculiarità del contesto sociale ed economico e considerato che “la situazione epidemiologica presenta le condizioni di un rapido peggioramento con un’incidenza in crescita in tutti i territori della Lombardia, anche in relazione alle classi di età più giovani, è sospesa la didattica in presenza nelle istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, nelle istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado (IeFP), negli Istituti tecnici superiori (ITS) e nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) nonchè nelle scuole dell’infanzia. Proseguono i servizi per la prima infanzia (nidi e micro nidi)”.

“La Commissione indicatori Covid-19 Regione Lombardia- spiega il presidente Fontana- a seguito dell’analisi dei dati effettuata, ha condiviso la necessità di superare la differenziazione tra aree assumendo interventi di mitigazione rinforzati per tutto il territorio regionale con l’obiettivo, oltre che di contenere l’incremento di contagi, di preservare le aree non ancora interessate da una elevata incidenza”.


L’ordinanza approvata oggi fa cessare gli effetti delle ordinanze precedentemente emanate. Le varie zone arancioni “si considerano superate dal provvedimento approvato oggi”. Passano a distanza anche le lezioni universitarie mentre si applica il lavoro agile alle pubbliche amministrazioni aventi sedi o uffici sul territorio della Regione Lombardia. Vietate le seconde case, accesso di un solo componente del nucleo famigliare alle attivià commerciali al dettaglio “fatta eccezione per la necessità di recare con sè minori, disabili o anziani”. Vietato l’utilizzo degli impianti sportivi “fatta salva la possibilità di fruizione da parte di soggetti con disabilità”.

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