ROMA – Prima la straordinaria manifestazione di sabato a Milano, con 200mila persone scese in piazza contro il razzismo e contro le politiche del governo Lega-M5S. A seguire le primarie del Pd, con circa 1.800.000 cittadini elettori del centrosinistra che ieri hanno scelto Nicola Zingaretti come leader dei Democratici. È la dimostrazione che un popolo c’è, pronto a impegnarsi per creare un’alternativa credibile all’attuale maggioranza di Governo.
Ora tocca a Zingaretti, dovrà superare le tante divisioni che hanno lacerato il campo del centrosinistra, ridare fiducia e indicare la linea per tornare a vincere, a partire dalle prossime elezioni Europee. Si comincerà con il nuovo presidente che, salvo sorprese, sarà Paolo Gentiloni.
In molti scommettono che dopo le Europee il governo potrebbe cadere, e Gentiloni, vista l’urgenza, potrebbe essere la carta giusta come candidato premier. Altra sfida, un Pd che punta allo sviluppo del Paese, che non si nasconde dietro i ‘no’ alle grandi opere. A partire dalla Tav: oggi Zingaretti come primo segnale è volato a Torino, dove incontrerà il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, proprio per ribadire il sostegno del Pd alla Tav.
In parallelo, Zingaretti dovrà marcare una linea politica credibile, che renda chiara la cesura col passato di liti e dissidi della segreteria Renzi. Solo così potrà riportare a casa i tanti delusi finiti nel M5S o riconvincere i tantissimi finiti nell’astensionismo. L’inizio lascia ben sperare.
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