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Metro C, Corte dei Conti: crescita dei costi e inaccettabili ritardi

Lo dice il presidente della Corte dei Conti del Lazio, Ivan De Musso, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2016

Pubblicato:04-03-2016 10:44
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:06

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METRO

ROMA  – “La Sezione affronterà a giugno lo scandalo della Metro C di Roma il cui elevato costo contrattuale miliardario ha prodotto, per il momento, solo crescita esponenziale dei costi ed inaccettabili ritardi esecutivi grazie al numero esorbitante di varianti (45)”. Così il presidente della Corte dei Conti del Lazio, Ivan De Musso, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2016.

“Secondo la tesi della Procura- aggiunge De Musso- il contraente generale a cui è affidata la realizzazione dell’opera non è soltanto la controparte dell’amministrazione, cioè non è soltanto l’appaltatore dei lavori” ma “rivestendo la posizione di ‘realizzatore globale dell’opera’, ritenuta oltretutto strategica, partecipa funzionalmente alla realizzazione del fine pubblico e le condotte produttive di danno erariale emerse nello svolgimento di questo suo compito che può definirsi vero e proprio munus publicum, non possono essere conosciute dal giudice naturale ed esclusivo che è la Corte dei Conti”.


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