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DIG.eat, parola alle esperte: “Educare i minori all’uso della Rete”

"Spesso vengono lasciati soli. Dalla propria camera un bambino con un clic si rapporta con il mondo intero e questo accade il più delle volte in modo inconsapevole e gli stessi genitori ne sono estranei"

Pubblicato:04-02-2021 11:19
Ultimo aggiornamento:04-02-2021 11:43
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ROMA – “I minori, in rete e sui social network, rappresentano oggi un esercito di piccoli consumatori i cui dati hanno un valore incalcolabile per i ‘colossi del web’, in quanto si tratta di soggetti facilmente profilabili al fine di generare nuovi e preziosi contenuti diversi da quelli già esistenti”.

Esordisce così Alessandra Fischetti, avvocato del Foro di Milano, esperta in protezione dei dati personali e componente del D&L NET, intervenuta durante il Webinar ‘Minori e rete’  insieme alla collega Paola Gallozzi, avvocato del Foro di Milano, esperta in protezione dei dati personali e componente del D&L NET 
L’evento appartiene al programma DIG.eat 2021, andato in onda mercoledì 3 febbraio alle 18:00, è visibile gratuitamente on demand registrandosi su piattaforma.

I giovanissimi rappresentano un esercito di consumatori per i colossi del web

Per garantire la protezione del minore nella rete è intervenuto il Regolamento europeo 679/2016, relativo alla protezione delle persone fisiche in materia di trattamento dei dati personali.  “L’articolo 8– argomenta Fischetti- si occupa di disciplinare la validità del consenso prestato ai ‘colossi della rete’. Il consenso, infatti, è valido se il minore ha compiuto almeno 16 anni. Per età inferiori, il trattamento dei dati personali è legittimo solo in caso di autorizzazione manifestata dai genitori. In Italia il limite di età per il consenso digitale è di 14 anni”, aggiunge.


L’avvocato nel suo intervento sottolinea l’importanza di tutelare il minore nella rete, favorendo maggiore trasparenza: “In considerazione del fatto che i soggetti minorenni risultano essere meno consapevoli dei rischi e delle conseguenze della condivisione di informazioni intime, la legge italiana prevede che qualsiasi comunicazione sui dati personali del minore debba risultare facilmente accessibile attraverso l’uso di un linguaggio chiaro e semplice”, conclude l’esperta.

Educare i ragazzi all’uso

“Come proteggere i minori che sono i soggetti più vulnerabili nel mondo del web?”. Questo il quesito posto da Paola Gallozzi, avvocato del Foro di Milano, esperta in protezione dei dati personali e componente del D&L network, intervenuta insieme alla collega Alessandra Fischetti.  “Una risposta a questa domanda la si può trovare nella formazione digitale. Occorre– sottolinea Gallozzi- educare i giovanissimi all’uso consapevole e corretto del web e al rispetto della persona e di ogni suo dato”. “I minori– aggiunge l’esperta in protezione dei dati personali- spesso vengono lasciati soli nella rete. Dalla propria camera un bambino con un clic si rapporta con il mondo intero e questo accade il più delle volte in modo inconsapevole e gli stessi genitori ne sono estranei”.

“Il Regolamento europeo 679/2016– prosegue Gallozzi- definisce “soggetti vulnerabili” i minori che navigano in rete perché non hanno strumenti atti a riconoscere l’importanza dei loro diritti e dei loro dati. I minori, infatti, hanno una tutela giuridica ad hoc”, precisa l’esperta.

L’avvocato ha, infine, affrontato il tema del cyberbullismo. “Attraverso i social network e le applicazioni di messaggistica un ragazzino potrebbe ritrovarsi vittima di atti di cyberbullismo che potrebbero avere una diffusione virale. Per proteggerlo, dunque, ribadisco ancora una volta  l’importanza dell’educazione digitale, l’unico strumento che può essere uno scudo per le famiglie e per il minore stesso”, sostiene Gallozzi.

Di recente– sottolinea l’Avvocato- si sono sviluppate nuove forme di cyberbullismo. Parliamo del sexting che consiste nell’acquisizione di materiale intimo con lo scopo di divulgarlo in rete senza il consenso dell’interessato. Potremmo anche citare- prosegue- l’hate speech, l’incitamento all’odio attraverso discorsi in rete che hanno lo scopo di esprimere disprezzo verso la vittima”, conclude Gallozzi.

Per accedere al contenuto integrale è necessario registrarsi sulla  piattaforma creata ad hoc per ospitare il DIG.eat  accessibile con una semplice iscrizione in due passaggi (e pochi dati richiesti). Si avrà così accesso al palinsesto completo on demand dell’iniziativa che ha un programma diviso in 4 settimane, con circa 100 fra web conference, talk, webinar e podcast dedicati al mondo del digitale e durerà fino al 12 febbraio.

Ci sono il palinsesto completo, la descrizione dei numerosissimi relatori, le news e uno spazio dedicato agli Sponsor.
Tutti gli eventi del DIG.eat 2021, dopo la trasmissione in streaming, saranno visualizzabili on demand
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Per un’anteprima dei contenuti è possibile consultare la pagina ufficiale dell’evento
Per iscrizioni, è possibile accedere direttamente dalla piattaforma ufficiale

Vi ricordiamo che tra i protagonisti del racconto del Dig.eat 2021 ci sono Ageziaimpresa di Gruppo APM, Archivium, Aruba Enterprise, Bremp, CSQA, Digital&Law Department, Dgroove, HiT Internet Technologies, Indicom, Lending Solution, SIAV e Studio Legale Lisi.

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