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Domani Conte balla sulla prescrizione, M5S: senza accordo il Governo rischia

L'editoriale di Nico Perrone per Direoggi

Pubblicato:04-02-2020 15:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:56

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ROMA – «La situazione è delicata, molto delicata. Se non si trova un accordo sulla prescrizione la tenuta del Governo corre seri rischi», risponde al cronista una fonte del M5S. Domani ci sarà il vertice tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i delegati delle forze politiche che lo sostengono.

«Noi del M5S – prosegue- non possiamo permettere che il nostro ministro Bonafede, capo delegazione, venga sconfessato. Bisogna assolutamente che si trovi un accordo e che vada bene a tutti». Al momento, a quanto si apprende, l’ipotesi su cui ci si sta confrontando è di tornare a quanto era previsto nella legge Orlando, con un congelamento della prescrizione fino a un anno e mezzo e non un’interruzione senza limiti come previsto oggi.

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Superato questo scoglio, subito ce ne sarà un altro. Nei Palazzi, infatti, in molti danno per certo un rimpasto di Governo, con una ricalibratura del peso politico tra le varie forze anche in vista delle 400 nomine nelle partecipate pubbliche. Questo, si spiega, anche per rilanciare a livello di immagine, e non solo, il nuovo corso dell’esecutivo Conte.

Anche qui, secondo il M5S, si corrono rischi «perché nel Movimento siamo sotto botta e non possiamo mostrarci più deboli ancora». Stasera ci sarà un’assemblea congiunta, deputati e senatori con i facilitatori del M5s, i dirigenti che devono costruire la nuova linea politica del Movimento. Si parlerà certamente anche delle alleanze a livello regionale, di cosa fare soprattutto col Pd.

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Dopo quanto si è visto a Napoli, con la rivolta dei ‘duri e puri’ contro qualsiasi tipo di accordo, nel Movimento è scattato l’allarme rosso. Perché, si ragiona, non è possibile che quattro scalmanati mandino all’aria la possibilità di avere «come presidente una persona come il ministro Sergio Costa al posto di De Luca, una cosa incredibile».

Per questo si sta studiando come arrivare ad un voto che faccia prevalere una posizione più ragionevole che porti alla vittoria e non alla sicura sconfitta. Approfittando della spaccatura che si sta registrando anche dentro il centrodestra, dove alcune ‘anime’ di Forza Italia non vogliono Stefano Caldoro.

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