ROMA – “Temiano che il reddito di cittadinanza anzichè muovere le persone a cercare occupazione abbia un effetto di scoraggiamento”. Così Pierangelo Albini, direttore area welfare di Confindustria, in audizione in commissione Lavoro al Senato, sul decreto che introdurre il reddito di cittadinanza e quota 100. In particolare per gli industriali è “troppo elevato il beneficio economico, che può scoraggiare a trovare un impiego perchè la media di un primo impiego per i giovani è di 830 netti al mese”.
Inoltre Albini critica “il meccanismo scelto per il cumulo tra il beneficio e i redditi da lavoro“, che prevede “una franchigia modesta che rischia di aver effetto di indurre scoraggiamento”. Confindustria chiede poi di cercare “una cooperazione con le agenzie di lavoro private” e si valuta come “non particolarmente incentivante” il meccanismo di incentivo alle imprese che assumono chi gode del reddito.
Poi “l’assegno di ricollocazione andrebbe salvaguardato perchè è uno strumento orientato in modo preciso a favorire il ricollocamento e sarebbe un peccato perdere questa opportunità”.
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Rispetto a quota 100, bene una “flessibilità in uscita ma bisogna considerare gli equilibri complessivi del sistema e bisogna capire se parliamo di una regola o di una eccezione. Se è una eccezione temporanea per tre anni, chi si vede escluso per pochi mesi chiederà un altro intervento”, prevede Albini.
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