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Di Maio a Renzi: “Ritiri i suoi impresentabili, noi non ne abbiamo”

Ma Anzaldi (Pd) lo bacchetta: "Il modulo di Dessì è una patacca giuridica"

Pubblicato:04-02-2018 15:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:26
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ROMA – “Chi si e’ permesso di diffamare il M5S dicendo che abbiamo in lista degli impresentabili si faccia un esame di coscienza perche’ noi abbiamo tutti incensurati, loro invece hanno una serie di impresentabili dei quali chiediamo il ritiro dalle liste”. Lo dice Luigi Di Maio a Cagliari in diretta facebook, prima di una visita al mercato di S. Elia.

“Io chiedo a Matteo Renzi di far ritirare i suoi impresentabili dalle liste- aggiunge-, gente che e’ sotto processo per reati gravi, gente che ha fatto azioni politiche indegne. Gli daremo lo stesso modulo che ha compilato ieri Emanuele Dessi’, come atto di impegno per rinunciare alla sua candidatura, per fargli rinunciare alle candidature degli impresentabili. Noi non ne abbiamo”. Dessì era candidato col M5s, ma, si è scoperto poi, viveva in una casa popolare in cui pagava un canone di appena sette euro. A proposito del modulo citato da Di Maio, però, Michele Anzaldi del Pd attacca: “Patacca senza fondamento giuridico”.

“Quello che Di Maio definisce modulo per il ritiro della candidatura dell’impresentabile Dessì è una patacca senza alcun fondamento giuridico, una sceneggiata che non ha alcun effetto. Averlo candidato in posizione blindata significa avergli regalato il seggio di senatore”, scrive su facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.


“Le eventuali dimissioni post elezione- prosegue Anzaldi- richiederebbero poi il voto della maggioranza dell’Aula: una procedura che può durare mesi, anche anni, e poi concludersi in nulla di fatto. Come per il senatore M5s Vacciano, che ha ‘tentato’ inutilmente per cinque anni di dimettersi. Per evitare che Dessì, il piccolo imprenditore ed ex consigliere comunale che vive in una casa popolare a 7 euro al mese, diventi senatore c’è un solo modo: gli elettori del collegio di Latina, Frosinone, Velletri e Fiumicino non devono votare M5s”.

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