
ROMA – L’Agenzia spaziale italiana (Asi) ha realizzato in prima mondiale una videoconferenza via satellite a 40-50 GHz tramite il satellite Alphasat. Questo tipo di comunicazione è resa particolarmente ostica dalla difficoltà di propagazione del segnale attraverso l’atmosfera, ma il tentativo di successo dell’Asi dimostra che è possibile comunicare anche in una frequenza così alta. “Nessuno, per lo meno in campo civile, aveva prima creduto in questa particolare modalità- commenta il presidente dell’Asi, Roberto Battiston-. Ancora una volta l’Italia si conferma allo stesso tempo leader e pioniere in uno dei campi più strategici, da sempre, delle applicazioni satellitari: le telecomunicazioni. È stata sperimentata una innovativa possibilità di comunicazione, ricchissima di potenziali sviluppi”, conclude.
La frequenza più alta permette l’utilizzo di una banda più larga, con un doppio vantaggio: scambiare molte più informazioni e contemporaneamente ridurre nelle dimensioni sia gli apparati a terra sia a bordo del satellite.
“Il programma in banda Q/V dell’Asi- spiega Enrico Russo, responsabile dell’unità Telecomunicazioni e Applicazioni Integrate dell’Asi-, è il primo passo verso l’uso delle frequenze a 40/50 GHz nei sistemi commerciali di telecomunicazione satellitare, nonché un contributo essenziale alla ricerca scientifica sulla propagazione in aree geografiche sempre più vaste”.
L’esperimento, condotto a Roma alla sede della Space Engineering, ha coinvolto le basi di terra dell’Agenzia Spaziale Italiana a Tito Scalo (Potenza) e a Spino d’Adda (Cremona), che si sono reciprocamente scambiate il segnale, ritrasmesso tramite il payload Aldo Paraboni sul satellite Alphasat dell’ESA. La sperimentazione e validazione delle frequenze in banda Ka/Q/V (20-30, 40-50 GHz) per l’uso nel campo delle telecomunicazioni satellitari è parte del payload Aldo Paraboni, a bordo del satellite dell’Esa Alphasat: rappresenta il “segmento spazio” di un programma dell’Agenzia spaziale italiana.
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