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La variante Gryphon dilaga negli Usa. L’esperto: “Buca i vaccini, arriverà anche in Italia”

A New York è boom di contagi, la nuova variante si appresta a diventare dominante. L'infettivologo Massimo Andreoni: "È già passata dall'Europa ma un suo ritorno preoccupa"

Pubblicato:04-01-2023 16:53
Ultimo aggiornamento:05-01-2023 12:43

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ROMA – “Gryphon è una variante che aveva già fatto la propria comparsa in Europa e in Italia, non è proprio una ‘new entry’. Quello che è cambiato è che, rispetto a prima, ora sta diventando dominante a New York in maniera davvero molto rapida“. Lo spiega all’agenzia Dire Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali.

“Si tratta di una variante già emersa alcune settimane fa – ricorda l’infettivologo – e che aveva destato anche non poca preoccupazione perché sembrava potesse avere una grande capacità di diffusione e con una buona probabilità di diventare dominante. Cosa che, invece, non è accaduta: Gryphon era rimasta una delle tanti subvarianti di Omicron e, in realtà, non aveva assunto queste caratteristiche di dominanza”.

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Le notizie che “invece arrivano in queste ore da New York sembrerebbero indicare che questa variante ha davvero una grande capacità di diffusione: basti pensare che nella Grande Mela è passata da meno del 10% al 40% in tempi molto brevi”, precisa l’esperto. Dobbiamo temere l’arrivo di Gryphon anche in Italia? “Quello che è successo fino ad ora nel corso della pandemia – risponde Andreoni – è che le varianti, una volta dominanti, conquistano lo scenario a livello mondiale e dunque è possibile che ‘faccia tappa’ anche nel nostro Paese”.

Anche se, tiene a precisare il direttore scientifico della Simit, “insisto a dire che questa variante aveva già circolato in Europa e non era diventata dominante. Lo scenario epidemico si modifica di giorno in giorno e Gryphon, di cui conosciamo alcune cose, è una variante che aveva caratteristiche di ridotta risposta alla immunogenicità vaccinale: era dunque una delle varianti che ‘bucavano’ i vaccini che attualmente possediamo, ossia quelli bivalenti”.

“Questa variante – conclude Andreoni – è un qualcosa che ci preoccupa ma che allo stesso tempo in parte conosciamo. Ora sta diventando dominante negli Stati Uniti e questa diffusione lascia intendere che, probabilmente, tornerà anche in Italia. Sarà un qualcosa con cui nei prossimi giorni e nelle prossime settimane dovremo confrontarci”.

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