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Colombia, Eln ed ex Farc si affrontano nel nord: 23 civili uccisi

L'ong Defendamos la Paz ha lanciato un appello per una tregua ai due gruppi armati

Pubblicato:04-01-2022 13:44
Ultimo aggiornamento:04-01-2022 13:44
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ROMA – In Colombia sarebbe di almeno 23 civili uccisi il bilancio di giorni di combattimenti tra due gruppi armati nel dipartimento settentrionale di Arauca, al confine con il Venezuela. A comunicarlo è stata la Defensorìa del pueblo, un organismo statale che si occupa della tutela dei diritti umani. A fronteggiarsi sarebbero l’Ejército de Liberación Nacional (Eln) e gruppi dissidenti delle ex Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Farc), entrambi di iniziale ispirazione marxista.

Con il termine dissidente si intendono quelle frange delle Farc che non hanno accettato o che sono usciti dagli accordi di Pace siglati con il governo dell’allora presidente Juan Manuel Santos nel 2016. L’intesa ha messo nominalmente fine a oltre cinquant’anni di conflitto con lo Stato colombiano. Stando a quanto reso noto dalla Difensorìa del pueblo, rilanciato dal quotidiano El Espectador, “23 persone sono morte come risultato degli scontri” tra i due gruppi: “17 nella zona del comune di Saravena e sei in quello di Tame”, distanti rispettivamente circa 80 e dieci chilometri dal confine con il Venezuela.

Il ministro della Difesa, Diego Molano, ha anche riferito di due probabile decessi tra le file delle milizie della dissidenza delle Farc. Secondo il dirigente del governo presieduto da Ivan Duque gli scontri potrebbero essere dovuti a una serie di riconfigurazioni interne alle milizie, ma anche a dissidi sulla gestione del traffico di droga. Le ostilità inoltre, a detta di Molano, sarebbe cominciate nella regione venezuelana dell’Apure, al confine con l’Arauca. In un comunicato rilanciato dal quotidiano locale Arauca hoy por hoy, l’Eln ha affermato di aver intrapreso una controffensiva a degli attacchi di un gruppo dissidente delle Farc, “ora legato ai governi di Colombia e Stati Uniti”. L’ong Defendamos la Paz ha lanciato un appello per una tregua ai due gruppi armati, “nel rispetto delle comunità locali e delle sue organizzazioni”.


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