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SAN CASCIANO DEI BAGNI (Si) – Gioielli, corone d’oro, migliaia di monete. Decine di serpenti in bronzo, tra cui un esemplare lungo quasi un metro, con squame rilucenti, testa cornuta e barbuta. E poi nuove e sorprendenti statue, come il tronco tagliato a metà di un corpo maschile offerto alla fonte e quella di un bambino con una palla sotto una mano. E migliaia di uova. È uno scrigno di tesori, tra oggetti e iscrizioni, quello emerso dal fondo della vasca del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni durante l’ultima campagna di scavo archeologico. Il frutto delle ultime ricerche è stato presentato oggi nel borgo in provincia di Siena con una conferenza stampa a cui hanno preso parte, tra gli altri, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, la sindaca Agnese Carletti, il presidente Regione Toscana, Eugenio Giani, il Direttore Generale Musei Massimo Osanna, e il Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari.
Il filo conduttore di quello che è stato ritrovato “è un augurio del futuro. Il grande tema di quest’anno è quello della divinazione, la capacità del santuario termale di essere luogo in cui si viene a interrogare l’acqua per quello che avverrà nel futuro. Questo ce lo raccontano le grandi corone d’oro rinvenute, ce lo racconta la sequenza di bambini, a cui romani ed etruschi chiedevano di immaginare il futuro, e in particolare una statua di un bimbo meraviglioso in bronzo, del II secolo avanti Cristo, con una palla nella mano sinistra che ancora oggi ruota con i suoi bellissimi pentagoni e che doveva alludere ai riti augurali di divinazione”, afferma Jacopo Tabolli, professore dell’Università per Stranieri di Siena.
A quasi cinque metri di profondità, poi, “c’è uno strato integralmente fatto da serpenti di bronzo, sono di tipi diversi, di forme diverse. La cosa forse più emozionante è la presenza di questo grande serpente di quasi un metro di lunghezza, con le corna, la barba, che rappresenta il cuore stesso della vasca calda”, spiega ancora Tabolli, che racconta anche l’incredibile dono ritrovato a distanza di migliaia di anni: “Tantissime uova, migliaia di frammenti e alcune anche intere, perfettamente conservate dopo duemila anni, a volte ancora con il loro odore, deposte nella vasca al momento della trasformazione dell’imperatore Claudio”.
Tante le offerte in metallo pregiato rinvenute, tra cui quattro statue, braccia e teste votive, accanto a una lucerna decorata e a un piccolo toro in bronzo, richiamo alla realtà pastorale in cui si trovava la comunità. Poi ci sono migliaia di monete di epoca romana, oltre a gemme, ambra e gioielli. Le indagini archeologiche hanno permesso di definire i confini dell’area sacra, un muro di recinzione attorno a diversi edifici, tra cui un tempio dotato di una grande vasca sacra. I resti di edifici costruiti in blocchi di travertino risalgono almeno al III secolo a.C. “Abbiamo identificato edifici nelle vicinanze, un grande muro di cinta del santuario, probabilmente sono più templi accanto, quindi sono tanti anni di scoperte che ci aspettano”, confessa entusiasta Tabolli. “La comunità di San Casciano ha investito tutto in questo progetto culturale”, afferma la sindaca Agnese Carletti. “Tutte le istituzioni ci hanno creduto, ora dobbiamo dare un impulso e velocizzare quanto fatto fino a oggi” per veder nascere la fondazione che gestirà il futuro museo dove esporre le ricchezze rinvenute negli scavi. “Siamo consapevoli che la scommessa di San Casciano è presa da esempio da tutte le piccole comunità che possono farcela se valorizzano quello che hanno”. “Se una volta si pensava alle fabbriche per rilanciare i territori- gli fa eco il governatore toscano Giani- ora c’è la cultura che può diventare motore di sviluppo”.
Il rettore dell’Università di Siena Tomaso Montanari dal canto suo annuncia che “abbiamo investito in tempo di tagli alle università circa un milione di euro per comprare e restaurare il centro di ricerca e la foresteria, dove pensiamo arriveranno studenti da tutti il mondo. Firmerò il rogito dopodomani, diventeremo cittadini di San Casciano. Ma dobbiamo evitare che aumentino le statue e diminuiscano gli abitanti di questo borgo. Per questo serve la politica, con le risorse pubbliche questo centro deve aprirsi di più restando se stesso”.
Il progetto del Museo di San Casciano dei Bagni, dove esporre tutte le ricchezze – tra statue in bronzo, monete, iscrizioni – trovate negli scavi del Bagno grande del borgo senese, “nasce in una comunità straordinaria con dei ritrovamenti di rilevo non locale ma nazionale e internazionale. Questi ci inducono come ministero della Cultura a sostenere il progetto insieme alla Sindaca Carletti affinché i beni ritrovati e l’area archeologica vengano valorizzati e la struttura museale prenda forma nel più breve tempo possibile”. Lo afferma il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, a margine della presentazione dei ritrovamenti dell’ultima campagna di scavo di San Casciano dei Bagni in provincia di Siena,
“Si tratta di un progetto di grandissimo rilievo per noi. Penso che i reperti possano e debbano viaggiare come un meraviglioso biglietto da visita di questa splendida comunità. L’obiettivo naturalmente è quello che San Casciano sia dotato di un museo degno di ospitarli in forma stabile”, puntualizza il ministro, che non esclude come una parte di questi possa ancora essere ospitata in altri musei italiani come già accaduto a Napoli e Reggio Calabria: “Sono talmente numerosi i bronzi che una parte di questi può continuare a rappresentare l’eccellenza di questo posto per l’Italia e per il mondo ma è fondamentale la tutela e la valorizzazione di questi beni nel territorio”.
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