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Covid Napoli, 95 positivi nel campo rom di Scampia: istituita zona rossa

Lo dispone un'ordinanza del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, in vigore da oggi fino al 13 dicembre

Pubblicato:03-12-2020 13:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:41

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NAPOLI – Istituita una zona rossa nel campo rom situato lungo la Circumvallazione esterna di Scampia, a Napoli. Lo dispone un’ordinanza del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, in vigore da oggi fino al 13 dicembre. Il provvedimento si è reso necessario a seguito delle attività di screening effettuate dall’Asl Napoli 1 Centro tra i residenti del campo nomadi.

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In particolare, su 370 tamponi eseguiti, sono risultate positive al Covid 95 persone, con un rapporto tamponi-contagiati del 25,68%. L’ordinanza obbliga chiunque vive nel campo a osservare l’isolamento domiciliare, con divieto di allontanamento dalle proprie abitazioni, fatte salve esigenze sanitarie o connesse all’acquisizione di generi di prima necessità. È fatto divieto di transito in ingresso e in uscita dal campo rom, tranne che per gli operatori socio sanitari, per il personale impegnato nei controlli e nell’attività di assistenza. Non è consentita l’uscita dall’area indicata per lo svolgimento di attività lavorativa. L’ordinanza prevede che il Comune di Napoli, d’intesa con l’unità di crisi regionale e con il supporto della protezione civile e del volontariato, “assicura ogni forma di assistenza ai cittadini anche attraverso la somministrazione di derrate alimentari e generi di prima necessità per tutta la durata di efficacia del presente provvedimento”. “Nell’area interessata dal provvedimento e ai relativi varchi di ingresso – si legge ancora nell’ordinanza – è assicurato, da parte delle competenti forze dell’ordine, dall’esercito e dalla polizia municipale il necessario presidio, secondo quanto disposto dalla prefettura e dalle altre autorita’ competenti”.


Prevista la permanenza di una postazione dell’Asl all’interno del campo per attività ambulatoriale. L’Asl Napoli 1 Centro rileva la necessità di disporre ulteriori restrizioni nel campo rom “in considerazione sia delle condizioni di vita sociale della popolazione, che vede promiscuità tra i nuclei abitativi dei numerosi insediamenti abitativi, sia della diffusa inosservanza delle basilari regole igienico-sanitarie in materia di Covid-19″.

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