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Tg Sanità, edizione del 3 dicembre 2018

Si parla di: A scuola di rianimazione per salvare vite; Scompenso cardiaco colpisce 1,5 mln italiani e costa 650 mln

Pubblicato:03-12-2018 14:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:51
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https://www.youtube.com/watch?v=9uOETcuFjbE

AL BAMBINO GESU IL PICCOLO ALEX ATTENDE IL TRAPIANTO PER UNA NUOVA VITA

Alex, il piccolo affetto da HLH (linfoistiocitosi emofagocitica) per il quale è partita una massiccia campagna di donazione di midollo, è arrivato nei giorni scorsi al Bambino Gesu di Roma, dove attende per metà dicembre il trapianto innovativo di cellule staminali emopoietiche da genitore. Le condizioni generali del piccolo sono buone e sta proseguendo le terapie iniziate al Great Ormond Street Hospital. La famiglia del piccolo, attraverso la voce del papà, ha ringraziato per la forte campagna mediatica e di sensibilizzazione sul caso e ha chiesto serenità per questi giorni di attesa e preparazione.


IL DIABETE UCCIDE UNA PERSONA OGNI 4 ORE, IN CAMPANIA QUASI EPIDEMIA

Sono 4 milioni i malati di diabete in Italia e, ogni 4 ore, uno di loro muore anche a causa di questa patologia. “In Campania il diabete sta diventando una vera epidemia”, ha dichiarato alla Dire Gabriele Riccardi, professore di Endocrinologia dell’ universita’ Federico II di Napoli, a margine del convegno ‘Roadshow diabetologia’. Spesso le persone arrivano con complicanze avanzate e la sanità regionale campana si è strutturata per garantire un centro ogni 100mila abitanti anche in virtù del record, ricordato dalla presidente del consiglio regionale, Rosa D’Amelio, che vede il territorio in testa per l’obesità infantile. Gabriele Riccardi, come esperto, ha lanciato un appello per sana alimentazione e movimento fisico.

SCOMPENSO CARDIACO COLPISCE 1,5 MLN ITALIANI E COSTA 650 MLN

Sono 170 mila i nuovi casi di scompenso cardiaco ogni anno nel nostro Paese. Una patologia che costa alle casse dello Stato 650 milioni di euro. Sempre più diffusa con l’allungarsi della vita, è una malattia in cui intervento precoce e riabilitazione incidono molto. Se ne è parlato al Senato in un convegno sullo scenario attuale della patologia. Proprio sul valore della prevenzione e della riabilitazione del paziente si è soffermata la senatrice Udc, Paola Binetti; mentre Stefano De Lillo, promotore dell’iniziativa, con la onlus Lazio Salute e Sanità per l’Eccellenza, alla Dire ha sottolineato obiettivi e prospettive future discussi dagli esperti durante il convegno. Ascoltiamolo.

A SCUOLA DI RIANIMAZIONE PER SALVARE VITE

È partita la collaborazione tra l’Ordine dei Medici di Roma e l’American Heart Association. Manichini digitali, tablet, defibrillatori, video tutorial e 20 istruttori hanno dato il via al corso di abilitazione al primo soccorso con l’utilizzo di queste tecnologie, rivolto ai medici, anche neolaureati.
I partecipanti hanno alternato momenti di teoria a esercitazioni pratiche. Un inizio che potrebbe trasformare l’Omceo Roma in un centro internazionale di addestramento. Ne ha parlato alla Dire Glenn M. Vanden Houten, direttore Europa Africa dell’AHA.

VIOLENZA OSTETRICA SU 1 MLN DI MADRI, CAMPAGNA FINO AL 10 DICEMBRE

Un milione di madri (il 21%) ha dichiarato di aver subito violenza ostetrica durante la prima esperienza di parto e il 6% non vuole più avere altri figli. Sono i risultati della prima indagine italiana, riferita a settembre 2017, dell’Osservatorio sulla violenza ostetrica che sul tema ha promosso, fino al 10 dicembre, una campagna di sensibilizzazione. Non c’è differenza tra Paesi ad alto, medio e basso reddito, ma in Europa se ne parla poco. In Francia l’Alto Consiglio per l’uguaglianza ha pubblicato, nel giugno 2018, il primo rapporto sul fenomeno con alcune raccomandazioni per gli specialisti. È peggiorata la situazione in Grecia, in Croazia 400 donne hanno denunciato di aver abortito senza antidolorifici; mentre in Ungheria il 72,2% delle donne subisce di routine l’episiotomia non necessaria. In Olanda 600 racconti hanno fatto molto discutere, eppure la violenza ostetrica non è ancora considerata violenza sulle donne.

TRAPIANTO DI FACCIA. IL PRIMO TENTATIVO ITALIANO È GIÀ UN RECORD

È pronta per avere un nuovo volto. La notizia arriva dal direttore sanitario dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma, Paolo Anibaldi, dove la donna, che a settembre scorso era stata sottoposta al trapianto di faccia, primo in Italia, è ancora ricoverata. Ma il record è un altro. La paziente, infatti, è l’unica ad esser sopravvissuta al tipo di complicazione che ha vanificato il trapianto e reso necessaria una ricostruzione temporanea con tessuti autologhi. Un risultato che porta la firma dell’equipe che la segue ogni giorno, guidata dal professor Fabio Santanelli Di Pompeo e dal dottor Benedetto Longo. Gli altri quattro casi analoghi al suo sono infatti finiti con il decesso del paziente. Morta Isabelle De Noir per un rigetto, ben 11 anni dopo il trapianto; stessa sorte per Li Guoxing, dopo aver smesso la terapia immunosoppressiva. Morti anche un paziente turco e un francese, quest’ultimo per infezione.

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