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Pescivendoli fuorilegge, col pesce nel baule di un’auto: senza ghiaccio nè etichette. Multa da 8.000 euro a Bologna

BOLOGNA - Vendevano il pesce in strada, tenendolo nel baule di un'auto, non refrigerato e senza etichette nè

Pubblicato:03-12-2015 16:43
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:40

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BOLOGNA – Vendevano il pesce in strada, tenendolo nel baule di un’auto, non refrigerato e senza etichette nè involucri. Per questo ieri la Polizia municipale di Bologna ha identificato due abusivi, sanzionandoli per 8.000 euro. Lo riferisce il comandante dei vigili, Carlo Di Palma, in una nota.

IMG_6977“Nell’ambito dell’azione di contrasto al fenomeno del commercio abusivo, svolta ad ampio raggio dalla Polizia municipale in qualunque settore della vendita- scrive Di Palma- ieri è stata compiuta una importante operazione che ha conseguito il duplice obiettivo della tutela del consumatore e della repressione delle attività illecite“. Gli agenti sono intervenuti a Porta San Vitale “dove due cittadini di nazionalità rumena- continua il comandante- erano intenti a vendere abusivamente prodotti ittici a prezzo irrisorio”.

IMG_6972Il pesce era “depositato alla rinfusa all’interno del baule di un autoveicolo, senza alcun sistema di refrigerazione, sprovvisto di involucro- racconta Di Palma- e di etichettatura che ne certificasse la provenienza, in spregio delle più elementari norme igieniche”. I vigili hanno provveduto all’immediato sequestro della merce: 65 esemplari “di importanti dimensioni per un peso complessivo di oltre 400 chilogrammi”, riferisce Di Palma.


IMG_6973Ai due venditori sono state poi contestate violazioni sia alla normativa sul commercio che alle leggi sanitarie. “Assicurando che l’attività di vigilanza proseguirà ininterrotta ed anzi sarà intensificata nell’approssimarsi delle festività natalizie, periodo che costituisce notoriamente occasione per la commissione di illeciti commerciali- conclude Di Palma- si invitano i cittadini a non cedere alle suggestioni di coloro che, prospettando un possibile risparmio economico, trasgredendo la legge attentano alla loro salute”.

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