Blinken in Israele e Giordania, accerchiata Gaza City

La visita di Blinken e i suoi colloqui con esponenti del governo di Tel Aviv coincidono oggi con manifestazioni popolari in diversi Paesi organizzate per chiedere un cessate il fuoco

Foto di @SecBlinken

ROMA – “Misure concrete” da parte di Israele perché nella Striscia di Gaza sia ridotto il numero di vittime civili: è con questa richiesta, comunicata prima della partenza, che il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato oggi a Tel Aviv.

Nel corso della sua missione mediorientale il dirigente degli Stati Uniti avrà colloqui anche in Giordania.
Ieri sera l’esercito di Israele ha sostenuto di aver completamente circondato Gaza City e di aver ingaggiato scontri a fuoco con combattenti di Hamas, l’organizzazione politico-militare che governa la regione palestinese dal 2006.

La visita di Blinken e i suoi colloqui con esponenti del governo di Tel Aviv coincidono oggi con manifestazioni popolari in diversi Paesi organizzate per chiedere un cessate il fuoco ed esprimere supporto alle comunità palestinesi. Appuntamenti sono fissati o cortei sono già in corso in piazza Tahrir, nel centro della capitale irachena Baghdad, a Istanbul in Turchia, nella capitale yemenita Sana’a, ad Amman in Giordania, a Kuwait City, a Misurata in Libia, a Jakarta in Indonesia, e a Colombo nello Sri Lanka.

Nei giorni scorsi gli Stati Uniti hanno esercitato il diritto di veto per bloccare una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che chiedeva il cessate il fuoco in Medio Oriente. Finora Blinken si è espresso solo in favore di “pause” per motivi umanitari.

Ieri sette esperti delle Nazioni Unite hanno denunciato che la popolazione di Gaza è esposta al “grave rischio” di “genocidio“. Stando al governo della Striscia, nei bombardamenti cominciati dopo gli assalti dei commando di Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre nei bombardamenti dell’esercito di Tel Aviv sono state uccise oltre 9mila persone.