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L’esperto: “Incognita Brasile se Lula sarà protezionista in economia”

Il giurista d'impresa Nunzio Bevilacqua intervistato nella sede dell'agenzia Dire: "I rapporti con l'Italia però sono al sicuro"

Pubblicato:03-11-2022 18:18
Ultimo aggiornamento:03-11-2022 18:29
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bevilacqua
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BRASILE – Il Brasile di Luiz Inácio Lula da Silva presenta non poche incognite per il mondo delle imprese italiane e internazionali, dal rischio di misure che invertano il trend di abbassamento dei dazi sui prodotti in entrata a quello di un’economia che segue a ruota la politica, polarizzandosi a sinistra. L’auspicio però, è che il governo che verrà trovi una strada che possa “conciliare il benessere sociale e quello economico, che di certo non sono in conflitto di per sé”. L’analisi è di Nunzio Bevilacqua, giurista d’impresa ed esperto di questioni internazionali che si divide fra Italia e Brasile L’occasione è un intervista nella sede romana dell’agenzia Dire.

L’esperto è sollecitato dal direttore Nico Perrone sugli scenari economici del governo a guida Lula, uscito vincitore dal secondo turno delle elezioni presidenziali che si è svolto domenica. Il presidente in carica Jair Bolsonaro è il primo nella storia del Paese sudamericano a non centrare la riconferma. Il passaggio di consegna definitivo però non avverrà prima di gennaio. “Queste otto settimane di transizione che ci aspettano sono centrali per capire la postura del nuovo Brasile rispetto all’economia e alle imprese straniere. L’auspicio- afferma Bevilacqua- è che Lula includa nel suo esecutivo componenti moderate e di centro”.

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Una partita chiave, ovviamente, è quella relativa alla scelta del ministro dell’Economia. “Sarà fondamentale per capire la direzione del governo”, conferma il giurista d’impresa. “Vedremo se Lula vorrà insistere su un processo di polarizzazione, che dà grossi dividendi a livello politico ma non altrettanti sul piano sociale ed economico, o se capirà che l’interesse deve essere nazionale e che l’economia è caratterizzata da una dimensione trasversale che non si può imbrigliare negli schieramenti ideologici”.

I rischi maggiori? Quelli di una serie di misure protezioniste, secondo Bevilacqua. “Il mondo dell’impresa teme che ci sia un’inversione per quanto riguarda i dazi sulle importazioni, tradizionalmente già molto forti, con una perdita di concorrenzialità rispetto alle aziende locali, e poi che si dia la priorità alla produzione nazionale, magari anche revocando progetti già assegnati ad aziende straniere in quest’ottica”. Un’altra incognita, “riguarda la stabilità della moneta, come reagirà il reais a questo passaggio di politiche?”, si chiede l’esperto.

I rapporti con l’Italia però, non lasciano immaginare scenari troppo foschi. “I rapporti politici sono sempre stati buoni anche quando c’era Lula”, afferma Bevilacqua in riferimento ai due mandati da presidente del prossimo capo dello Stato, fra il 2003 e il 2011. “La questione è tutta economica, ci sono tanti progetti in ballo, uno dei settori chiave è quello della difesa. I rapporti fra i due Paesi si possono sviluppare comunque tramite i canali della normale diplomazia economica, magari facilitandoli anche con un abbassamento dei dazi fra 12 o 18 mesi. Non credo che il benessere sociale e quello economico siano in antitesi”.

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