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VIDEO| ‘Bros’: “Noi gay tendiamo a chiuderci, questa rom-com romperà gli schemi”

In occasione della Festa del Cinema di Roma, l'agenzia Dire ha incontrato il regista Nicholas Stoller e i protagonisti Billy Eichner e Luke Macfarlane

Pubblicato:03-11-2022 09:30
Ultimo aggiornamento:03-11-2022 14:07

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ROMA – È la commedia romantica gay che tutti stavamo aspettando: piena di passione, intelligente, tagliente, ironica, autoironica, irresistibile, scorretta, spassosa e, soprattutto, rompe ogni cliché sulla comunità che LGBTQIA+. ‘Bros’, in sala da oggi diretto e co-sceneggiato da Nicholas Stoller: la prima rom-com gay distribuita da una major importante, la Universal Pictures, che racconta la storia di uomini agli opposti – Bobby (Billy Eichner, qui anche co-sceneggiatore) e Aaron (Luke Macfarlane) – che si incontrano, si scontrano e poi si abbandonano all’amore…e poi quello che succede, succede.

Bobby è un uomo di successo a Manhattan, conduce un podcast seguitissimo, scrive libri, sta per aprire il primo Museo della Cultura LGBTQIA+ per portare alla luce tante storie gay che la Storia ha cancellato, perché motivo di scandalo, e il fatto che nelle scuole manchi questo tipo di rappresentazione. Senza dimenticare che a Bobby piace definirsi “emotivamente inaccessibile”. Ma un giorno le cose cambiano. Una sera, in un locale, incontra Aaron: bello come un dio greco cesellato dagli angeli, palestrato e molto infelice. È un avvocato ma il suo sogno è quello di aprire un negozio di cioccolatini. I due, a primo impatto, non hanno niente in comune. Eppure il loro gioco di sguardi, flirt e seduzione non fa altro che aumentare il desiderio di stare insieme, anche se in un primo momento si convincono (male) di non essere fatti per l’amore.

‘Bros’ è un manifesto di una comunità che per troppo tempo si è dovuta accontentare di essere raccontata “attraverso gli occhi degli eterosessuali”, ha detto il cast ai microfoni dell’agenzia Dire. Una comunità che per troppo tempo è stata messa sotto al tappeto, come la polvere in salotto. E nonostante questo giudicata con ferocia. Ma non è solo questo. Ed è proprio qui che sta la potenza di ‘Bros’. Qui si raccontano anche le paure, universali, che sorgono quando si sceglie di spegnere le app di incontri, come Grindr o Tinder, per abbondonarsi al vero amore con la voglia di correre sempre verso la persona amata per fare pace dopo un litigio oppure cantargli una assurda ma romantica canzone d’amore come dimostrazione dei propri sentimenti.


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