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Usa 2020, Vaccara (La Voce di New York): “Trump sarà battuto da generazione Z e donne”

Intervista a Stefano Vaccara direttore de 'La Voce di New York', quotidiano online con sede nella Grande Mela.

Pubblicato:03-11-2020 18:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:10

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ROMA – “Quelle di oggi sono elezioni decisive ed e’ importante andare a votare tutti. Io votero’ per Biden e contro Trump, cio’ vuol dire che anche per il Congresso mi esprimero’ contro i deputati repubblicani. La democrazia e’ a rischio negli Usa? Si’, ma solo se non ci sara’ una risposta ferma dai senatori repubblicani qualora Trump si autoproclamasse presidente” risponde Stefano Vaccara direttore de ‘La Voce di New York’, quotidiano online con sede nella Grande Mela, che dal 2013 pubblica in lingua italiana e inglese notizie di particolare interesse per la grande comunita’ degli italo-americani.

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Vaccara, videointervistato mentre raggiunge il suo seggio elettorale nel quartiere di Brooklin, spiega: “Ho sensazioni positive sull’esito di queste presidenziali”.

A fare la differenza secondo Vaccara sara’ la generazione Zeta, i ragazzi nati all’inizio del millennio: “E’ necessario che i giovani che votano per la prima volta vadano in massa, battendo ogni record, come accadde nel 2008. Questo permise la vittoria di Barack Obama. Alle ultime presidenziali del 2016 invece questo non avvenne e infatti Hillary Clinton perse”.

Indispensabili anche le donne: “Molte di quelle che nel 2016 hanno votato per Trump, soprattutto nei sobborghi, oggi hanno cambiato idea“. Per Vaccara “questo Paese non merita un tale ‘maschilista planetario’ che calpesta i valori”.

Secondo il direttore de ‘La Voce di New York’, dietro allo slogan ‘Make America great again’ si nasconde una strategia pericolosa: “Trump vuole riportare l’America indietro di duecento anni al motto ‘Make America white again’“.

E’ concreto quindi il timore di derive anti-democratiche: “Anche nel suo ultimo tweet, Trump ha ribadito che vorrebbe qualcosa che nella storia degli Stati Uniti non e’ mai successo: ossia che tutti i voti si contino entro la giornata di oggi”.

Se cosi’ non sara’, il presidente uscente potrebbe denunciare brogli: “Tutti devono esprimersi entro oggi- continua Vaccara- ma lo spoglio potrebbe richiedere settimane. Dipende anche dalla legislazione sei singoli stati: in Pennsylvania ad esempio il conteggio comincia dopo le elezioni“. Si tratta di milioni di voti, quindi “e’ impensabile fare tutto in 24 ore”. Per il giornalista, Trump starebbe quindi “trovando scuse per salvarsi da una sconfitta quasi certa”.

E per chi voteranno gli italo-americani? “Premetto che la propensione per i repubblicani e’ una leggenda” replica Vaccara, che poi chiarisce: “Vero pero’ che Trump ha fatto presa su molti italo-americani, soprattutto su quelli convinti che una societa’ inclusiva metterebbe a rischio cio’ che hanno raggiunto con fatica”. Alla fine pero’ questa comunita’ “non sara’ cosi’ consistente da determinare la vittoria di Trump. Il voto italiano sara’ talmente equilibrato che annullera’ ogni effetto”.

La passeggiata e’ terminata e Vaccara ha raggiunto il suo seggio: “Non c’e’ fila- dice, mostrando la scena con lo smartphone- questo perche’ a milioni hanno gia’ votato nei giorni scorsi“.

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