ROMA – No delle regioni al dpcm del governo. Pur non esprimendo formalmente un parere, ma solo delle osservazioni, le Regioni respingono l’impianto del dpcm che il governo si appresta a varare, a cominciare dal criterio della mappatura del rischio. Misure omogenee su tutto il territorio nazionale è la richiesta all’esecutivo, in risposta alla bozza del dpcm che i governatori hanno potuto valutare.
LEGGI ANCHE: Tre fasce di rischio, coprifuoco alle 22 e blocco spostamenti nelle zone ‘rosse’: le anticipazioni del dpcm
In subordine le regioni chiedono di poter essere coinvolte nel processo decisionale che modula il rischio area per area, attraverso un confronto strutturale con il Cts. E ancora: per i governi locali le misure di ristoro devono essere adottate con un decreto contestualmente al dpcm. Ora il governo deve scegliere se procedere alla firma del dpcm – cosi’ e’ stato nella maggioranza dei precedenti confronti- o posticipare la firma e recepire le indicazioni regionali. Domani infatti eè previsto il responso sulle zone di rischio, la divisione dell’Italia nelle tre fasce, rossa, arancione e verde.
A decidere sarà il ministero della Salute. Ma le regioni si augurano che il premier Conte apra uno spazio di riflessione.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it