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Intervista a Edoardo Grandoni

Nome: Edoardo Cognome: Grandoni Luogo e data di

Pubblicato:03-11-2016 18:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:15

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edoardo_grandoniNome: Edoardo

Cognome: Grandoni

Luogo e data di nascita: San Marino 1° Marzo 1966


Professione: Avvocato e Notaio

Residenza a San Marino: dalla nascita

Domicilio a San Marino: dalla nascita

Eventuale/i altra/e cittadinanza/e:

Partito: Pdcs

1) Cominciamo dalla legislatura ormai volta al termine. Può dirci cosa, secondo la sua opinione, ha funzionato bene e cosa no o comunque meno? Per quali ragioni?

Ritengo che durante la legislatura passata si avrebbe potuto fare molto di più. Non tanto per la produzione legislativa che è stata più che abbondante, quanto per la genericità della stessa che, demandando a troppi decreti delegati o decreti applicativi, svuotava di significati la Legge stessa che è caposaldo di qualunque democrazia.

Alla base di tutto una Legge elettorale che – a differenza di quanto pensano alcuni – non crea una reale stabilità, ma solo una trasposizione – in piccolo – di un sistema proporzionale dal quale è impossibile uscire se non “uccidendo” il Governo: quando si dice che è meglio un buon divorzio che una pessima coabitazione forzata, in questo caso non si può fare e la pessima coabitazione forzata produce solo danni che si riverberano sul Paese!

Partiti con grande consenso popolare finiscono per essere imprigionati da veti incrociati.

E’ più che opportuno un ripensamento.

2) Nella prossima legislatura, quali sono i tre punti prioritari che la nuova maggioranza dovrà mettere al centro dell’agenda politica nei primi 100 giorni? Perché?

Un primo punto dovrebbe essere la revisione della fiscalità in generale, cercando di contemperare i necessari introiti con una maggiore snellezza e sburocratizzazione del sistema: questo è assolutamente necessario per attirare, il più rapidamente possibile, investimenti esteri e rilanciare l’economia interna.

Un secondo punto una legislazione nel settore immobiliare maggiormente aderente alla realtà e più adeguata ai tempi: la crisi del settore immobiliare, declinata in tutte le sue forme dal mercato alle costruzioni, si ripercuote – e non poco – sullo stato dell’economia in generale e, più in particolare, sul sistema bancario gravato da questi asset che richiedono un’appropriata valorizzazione.

Un terzo punto (e quì – perdonatemi – ma farò un poco di populismo settoriale) un maggior ausilio al settore libero/professionale. Un “refrain” ricorrente è che anno per anno la PA si ingrossi anche a causa dell’apatia dei giovani al rischio preferendo la comodità che il settore pubblico offre. In realtà in questi ultimi anni – nel mio settore professionale ma anche in altri – tanti – tantissimi – giovani si sono messi in gioco aprendo uno studio e rischiando in proprio: non è cosa da poco e vanno aiutati con incentivi.

3) Ci sono delle tematiche politiche che sente maggiormente vicine e per le quali desidera impegnarsi in prima persona? Come mai?

Indubbiamente il settore giustizia, considerata la mia attività.

Il programma di governo della coalizione SAN MARINO PRIMA DI TUTTO, da questo punto di vista, è particolarmente interessante. Basti pensare all’ambizioso progetto di consolidamento del diritto civile, che dovrà essere coniugato con la maggior conoscibilità possibile del diritto stesso e con l’unicità del sistema sammarinese, decisamente un positivo “unicum” nel panorama del diritto internazionale.

Inoltre non è più procrastinabile il nuovo codice di procedura penale e la connessa disciplina dei riti abbreviati facendo attenzione a che, in questo ultimo caso, tali particolari procedimenti non divengano uno strumento elusivo della giusta pena in caso di condanna definitiva.

Si tratta di materie che richiedono esperienza e professionalità elevate.

4) In questa fase si parla sempre più di sviluppo dell’economia del Paese ma il concetto è legato all’idea di sviluppo che ognuno ha. Secondo la sua, quali sono le direzioni da seguire per ottenere i traguardi in tale ambito? A cosa non bisogna rinunciare per farlo?

Non vi è alcun dubbio che lo sviluppo dell’economia dovrà essere trainato dai settori tradizionalmente sammarinesi: il turismo è al primo posto.

Alcuni Paesi di piccole dimensioni come il Nostro, hanno puntato su una multisettorialità unitaria (casinò, banche, sistemi finanziari avanzati etc.): credo che in questo caso possiamo pensare di copiarli con le dovute cautele. Cerco di spiegarmi: il casinò di per sè potrebbe rappresentare un problema di gestione oltre che di rapporti internazionali: invece la “cornice” che ruota attorno alle sale da gioco (ristoranti, bar, teatri ed altro) possono rappresentare un’opportunità: in sostanza”poco casinò!” “molta cornice!” Si tratta di essere un attimino furbi!

Alla seconda domanda è più difficile rispondere: credo che ciascuno di noi dovrà rinunciare a qualcosa! Tutti i modelli di sviluppo economico richiedono comunque cambiamenti di mentalità.

5) Qual è il convincimento che ha maturato in questi anni nel rapporto che sarebbe giusto si instaurasse tra San Marino e Unione Europea?

Credo che l’accordo di associazione sia, al momento, l’unica strada percorribile.

Tuttavia sono molto preoccupato sulla tenuta, in generale, del “sistema europa” che soffre un evidente gap, condizionato dalla preminenza dei problemi finanziari rispetto ad una maggiore coesione politica e, di conseguenza, sociale.

In ogni caso, considerato che anche il semplice accordo d’associazione comporterà la necessità di adeguamenti normativi suggerirei di non cadere nella tentazione di “importare” frettolosamente normative “esterne” che sono -sì – spesso comode perchè già pronte e confezionate, ma che il più delle volte mal si adattano alla peculiarità sammarinese.

6) Nella storia di San Marino, anche recente, c’è una figura politica a cui si ispira o almeno in cui si riconosce per ideali e valori?

Indubbiamente Clara Boscaglia che è anche stata mia insegnante al Liceo, anche se non è riuscita nell’impresa di insegnarmi il latino e men che meno il greco: ma è stato il suo unico fallimento!

7) Nello scenario politico internazionale, attuale o passato, c’è un personaggio di cui stima l’azione politica? Se si, per quali motivi?

In tutta onestà, attualmente è veramente difficile trovare un personaggio politico di spessore: Putin pare avere una visione piuttosto concreta della realtà internazionale, ma forse soffre di un passato ingombrante. In passato a livello internazionale Ronald Reagan ebbe una lucidità politica maggiore di quanto si possa pensare mentre, più vicino a noi, credo che Andreotti, spesso criticato, dovrebbe essere rivalutato.

8) Ci sono delle esperienze nella sua formazione, nel suo lavoro, nella sua vita (anche politica) che considera propedeutiche o comunque importanti per svolgere nel migliore dei modi il mandato per cui si candida?

I motivi che mi hanno spinto a candidarmi sono sostanzialmente legati alla mia professione: sono un avvocato e in questi quasi venticinque anni di attività ho incontrato e cercato di aiutare, sia pure con i limiti che la nostra professione ha, molte persone.

Per quanto possa sembrare strano, più che io ad aiutare loro, sono stati loro, i miei clienti, ma anche i miei colleghi, ad arricchire la mia esperienza ed oggi credo sia venuto il momento di ricambiare e spendere questo patrimonio nell’interesse del Paese.

9) Ci sono momenti in cui si sente orgoglioso del suo Paese? Quando l’ultima volta?

Sempre! Anche quando le cose sembrano andare male questo Paese, sorprendentemente, trova in sè le risorse per ripartire. Sarà per questo che, delle vacanze, il momento più bello è il rientro a San Marino!

10) Quali sono gli aspetti del suo carattere che ritiene maggiormente importanti per fare politica?

La franchezza!

11) Quando è nata nella sua vita l’aspirazione all’impegno politico con lo spirito di servizio per la nostra Repubblica? É giunta legata a un fatto scatenante particolare o si è costruita gradualmente nel tempo?

Credo che in un Paese come San Marino che, per fortuna, vive di politica quotidianamente, l’impegno politico sia connaturato, più o meno consciamente, ad ogni cittadino e cresca con il passare del tempo: per me è stato così.

12) Nella sua vita privata, anche passata, ci sono delle passioni (sport, hobbies, interessi) che ha coltivato e che hanno lasciato il segno dentro di lei? Se si, quali insegnamenti ne ha ricavato?

Purtroppo sono passati molti anni ma, organizzando feste, si impara che il DJ senza nessuno che balla conta poco!

13) Con la preferenza unica crediamo che gli elettori valuteranno la competenza, le capacità del candidato, le sue motivazioni e l’entusiasmo. Cosa può dire a proposito riguardo le sue? 

Ritengo che la domanda sia mal posta. Io non mi sono candidato perché abbia particolari capacità o competenze tranne quelle fornite dalla mia esperienza, che sicuramente non saranno sufficienti per risolvere i problemi del Paese: mi sono candidato nella DC perché è  sempre stato un partito che, facendo gruppo, ha sempre trovato la capacità, nell’insieme, di  affrontare e risolvere sfide giorno per giorno sempre più impegnative.

 

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