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Intervista a Matteo Rossi

Nome: Matteo Cognome: Rossi Luogo e data di

Pubblicato:03-11-2016 16:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:15

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matteo_rossiNome: Matteo

Cognome: Rossi

Luogo e data di nascita: Rimini, 9 luglio 1986


Professione: Impiegato

Residenza a San Marino: Giugno 1995

Domicilio a San Marino: Giugno 1995

Eventuale/i altra/e cittadinanza/e: Italiana

Partito: Psd

1) Cominciamo dalla legislatura ormai volta al termine. Può dirci cosa, secondo la sua opinione, ha funzionato bene e cosa no o comunque meno? Per quali ragioni?

La  presente legislatura ha segnato l’inizio di una nuova epoca per San Marino, si sono fatte riforme importanti grazie alle quali si è riusciti a mettere in sicurezza il futuro di questo Paese. Sicuramente tanto va fatto, soprattutto su fronte sviluppo: San Marino ha le potenzialità per attrarre investitori, già lo sta facendo, ma  quello che occorre è una burocrazia più leggera, tempistiche più celeri e un sistema di telecomunicazioni più all’avanguardia (aspettando la nuova fibra ottica).

2) Nella prossima legislatura, quali sono i tre punti prioritari che la nuova maggioranza dovrà mettere al centro dell’agenda politica nei primi 100 giorni? Perché?

– Sviluppo: perché è unico modo per abbassare la disoccupazione e portare ricchezza per le casse dello Stato;

– Messa in sicurezza del sistema bancario:  perché senza un sistema bancario solido, agli occhi degli investitori, San Marino perde di attrattiva;

– Pubblica Amministrazione: perché un investitore che già opera in un sistema come quello italiano si aspetta un sistema più snello, rapido, meno cartaceo e più rispondente alle proprie necessità

3) Ci sono delle tematiche politiche che sente maggiormente vicine e per le quali desidera impegnarsi in prima persona? Come mai?

Sport e Impresa, essendo impegnato su entrambi i fronti.

4) In questa fase si parla sempre più di sviluppo dell’economia del Paese ma il concetto è legato all’idea di sviluppo che ognuno ha. Secondo la sua, quali sono le direzioni da seguire per ottenere i traguardi in tale ambito? A cosa non bisogna rinunciare per farlo?

San Marino ha già rinunciato a tanto nel recente passato, rinunce che definirei epocali: direi che per il momento può bastare. Lo sviluppo deve seguire delle direttrici semplici, perché San Marino è ancora un polo di attrattiva, ma seguirle! In primis risolvere le questioni legate a Banca Centrale e al sistema Bancario in senso Generale e farene corretta informazione; mettetevi voi nei panni di un investitore che è intenzionato a portare risorse economiche e ad investire a San Marino, e ogni giorno legge di “presagi apocalittici” sulla stampa sammarinese e italiana: voi cosa fareste? Inoltre lo sviluppo del paese passa dai servizi che il Paese è in grado di offrire, e parlo di efficienza della PA  e strutture in grado di rispondere alle esigenze dell’impresa.

5) Qual è il convincimento che ha maturato in questi anni nel rapporto che sarebbe giusto si instaurasse tra San Marino e Unione Europea?

Un rapporto fortemente collaborativo. E’ essenziale il superamento del T2  affinché le imprese sammarinesi possano lavorare più facilmente con i Paesi UE, senza poi dimenticarci delle tante competenze sammarinesi, giovani che hanno potuto svolgere elevati percorsi formativi, e che adesso non possono cogliere le tante opportunità che l’Europa può offrire. Con l’Europa dobbiamo trovare essenzialmente una soluzione.

6) Nella storia di San Marino, anche recente, c’è una figura politica a cui si ispira o almeno in cui si riconosce per ideali e valori?

Giordano Bruno Reffi, socialista con solidi valori umani e politici, protagonista degli anni d’oro della politica nostrana.

7) Nello scenario politico internazionale, attuale o passato, c’è un personaggio di cui stima l’azione politica? Se si, per quali motivi?

Io credo che qualsiasi politico della Prima Repubblica Italiana, per chi ama la vera politica, possa essere spunto di esempi e degno di stima, da Almirante a Pannella, passando da De Mita, Andreotti, De Michelis, Martelli, Spadolini e Craxi.

Se debbo pensare ad uno in particolare penso proprio a Craxi, per quello che è riuscito a fare a livello di politica interna ed estera, per aver ridato dignità ad un Italia dilaniata dal terrorismo e dagli anni di piombo, per essere stato uno Statista illuminato, invidiato da tutto il mondo alla guida di un partito con solo il 15%, per aver lanciato il Made in Italy nel Mondo senza dimenticare le battaglie che in prima persona ha sostenuto contro il regime Sovietico e contro i regimi che in quegli anni stavano dilaniando in sud America. Craxi che, anche a causa dalla “corte di nani e ballerine” (apostrofando una dichiarazione di Rino Formica) della quale si era circondato, ha fatto una fine indegna. La storia però gli sta dando ragione.

8) Ci sono delle esperienze nella sua formazione, nel suo lavoro, nella sua vita (anche politica) che considera propedeutiche o comunque importanti per svolgere nel migliore dei modi il mandato per cui si candida?

Ho avuto esperienze a livello giornalistico, a livello aziendale, ho lavorato per la Segreteria di Stato al Lavoro, collaboro tutt’ora con la Federazione Sammarinese Giuoco Calcio e infine,  politicamente è da tre anni che sono membro del direttivo del PSD.

9) Ci sono momenti in cui si sente orgoglioso del suo Paese? Quando l’ultima volta?

Non un momento in particolare, ma ogni volta che viaggio, parlando della nostra bandiera e sovranità, analizzando la storia e vedendo come si è riusciti a sopravvivere malgrado guerre e crisi. Nel concreto però credo che il Gol messo a segno da Mattia Stefanelli contro la Norvegia lo scorso 11 ottobre a Oslo mi ha fatto veramente emozionare, perché grazie al calcio, ogni volta che la Nazionale scende in campo, si ha concretamente la percezione di quanto siamo piccoli, e riuscire ogni tanto a fare qualcosa da grandi (come in questo caso un gol) dobbiamo tutti quanti essere orgogliosi e fieri di essere sammarinesi.

10) Quali sono gli aspetti del suo carattere che ritiene maggiormente importanti per fare politica?

Curiosità e dinamicità, consapevolezza di non poter arrivare ovunque e umiltà.

11) Quando è nata nella sua vita l’aspirazione all’impegno politico con lo spirito di servizio per la nostra Repubblica? É giunta legata a un fatto scatenante particolare o si è costruita gradualmente nel tempo?

Nel 2011 per curiosità, poi è cresciuta nel tempo, anche grazie alle esperienze maturate, soprattutto nelle precedenti elezioni, al periodo passato in Segreteria di Stato, alle campagne referendarie alle quali ho lavorato e alle iniziative di partito seguite.

12) Nella sua vita privata, anche passata, ci sono delle passioni (sport, hobbies, interessi) che ha coltivato e che hanno lasciato il segno dentro di lei? Se si, quali insegnamenti ne ha ricavato?

Il calcio è una grande scuola di vita, si impara a fare sacrifici, a organizzare le giornate, a portare pazienza ed aspettare il proprio momento. Nel calcio vige la meritocrazia: gioca il più bravo. Ma serve impegno per emergere, serve carattere e servono capacità. Il campo non mente mai.

13) Con la preferenza unica crediamo che gli elettori valuteranno la competenza, le capacità del candidato, le sue motivazioni e l’entusiasmo. Cosa può dire a proposito riguardo le sue? 

Nonostante sia un giovane, ho avuto la possibilità e la fortuna di maturare molta esperienza in diversi settori. Non è stato facile, questo ha comportato un grosso impegno e l’impegno sarà sempre più importante in futuro, ma proprio per questo mi sento motivato e pronto per questa avventura e conto di viverla con serenità ed entusiasmo, consapevole che comunque vada il mio impegno politico non si esaurisce il 20 novembre 2016.

 

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