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Su Smrtv “il lavoro che manca”, questa sera a Hotel Nazionale

SAN MARINO -

Pubblicato:03-11-2016 15:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:15

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++ LAVORO:DISOCCUPAZIONE GIOVANI SETTEMBRE 29,3%,TOP 2004 ++SAN MARINO – Tornano a confrontarsi gli “onorevoli” italiani nel salotto sammarinese della Capitale. Questa volta al centro del confronto è “il lavoro che manca”. Va in onda questa sera alle 22, come ogni giovedì, la terza puntata di Hotel Nazionale, trasmissione San Marino Rtv, il talk show condotto, da Roma, da Sergio Barducci. “Con una disoccupazione giovanile oltre il 30% è certo il lavoro uno dei problemi maggiori dell’Italia”, anticipa una nota dell’emittente pubblica del Titano. “Questo governo è riuscito là dove perfino Berlusconi ha fallito- ha esordito Claudio Cominardi, deputato M5S- ossia abolire l’articolo 18. Se un giovane cambia tre impieghi in un anno, col jobs act, non è vero che c’è più lavoro, ma più precarietà”. “Il jobs act- gli ha risposto Titti Di Salvo, Pd- ha portato oltre 500 mila nuovi posti di lavoro. I voucher sono stati introdotti per contrastare il lavoro nero, ma sono stati usati in maniera distorta da imprenditori scorretti. Il governo è per il lavoro di qualità. Nella legge di bilancio introduciamo 20 miliardi da spalmare in tre anni per le start up e pensiamo soprattutto alle donne”.

“La chiave per favorire l’occupazione è l’innovazione- dice convinta la deputata Adriana Galgano, Civici e Innovatori-. Sono le aziende a dover creare lavoro, il pubblico deve contribuire mettendo a disposizione le infrastrutture. Col ministro Calenda sono state fissate le priorità per una nuova politica industriale”. “Quello che manca disperatamente in questo Paese sono gli investimenti pubblici- ha risposto Giovanni Paglia, deputato di Sinistra Italiana. “Lo vediamo dalle nostre infrastrutture, crollano i cavalcavia, per non parlare dello stato delle strade. E se il pubblico non investe, non investono nemmeno i privati. Dire che mancano soldi non è corretto, con 100 milioni di euro evasi alle tasse, i soldi ci sarebbero eccome”.


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