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Genova, Doria: “Avremo i fondi per non tagliare i servizi sociali”

Il sindaco aggiunge: "Arrivati i soldi che aspettiamo da molto tempo, toccherà a noi dimostrare di saper risanare"

Pubblicato:03-11-2016 12:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:15

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teatro_carlo_felice2GENOVA – Non solo l’aggregazione tra Iren e Amiu. Da qui alla fine dell’anno, il Comune di Genova e, almeno in parte, il Consiglio comunale saranno chiamati a chiudere una serie di partite estremamente decisive per il proprio futuro. Assestamento di bilancio, trasferimento di Ingegneria ad Erzelli, sblocco dei fondi Bray per il Carlo Felice, definitiva messa a sistema della riqualificazione dell’ex ospedale psichiatrico di Quarto. Sono questi i temi chiave elencati dal sindaco, Marco Doria, questa mattina nel corso del consueto appuntamento su “Facebook Live” di Repubblica.

“Entro la fine di novembre- ricorda il primo cittadino- dobbiamo chiudere l’ultimo assestamento di bilancio che deve consentire ancora una volta di non tagliare i servizi sociali: dovremmo avere fondi sufficienti”. Doria ha poi il desiderio di veder chiudere al più presto, possibilmente entro la fine del suo mandato, la partita Erzelli: “Vorrei che si chiudesse quest’anno ma il Comune non è l’unico soggetto in campo. Si devono creare tutte le condizioni per il trasferimento dell’ex facoltà di Ingegneria nel Parco scientifico-tecnologico, ma ci vuole anche una decisa azione del governo”.

Il governo, poi, viene chiamato in causa anche per il necessario risanamento del Teatro Carlo Felice: “Vorrei che si risolvesse il tema dell’erogazione dei contributi della legge Bray per cui ci vuole un ultimo controllo della Corte dei Conti- afferma il sindaco- per consentire al teatro di lavorare sul piano di risanamento. Arrivati i soldi che aspettiamo da molto tempo, toccherà a noi dimostrare di saper risanare”. L’ultimo punto della lista dei desideri riguarda la riqualificazione dell’ex ospedale psichiatrico di Quarto che Doria vorrebbe portare a termine il prima possibile “in modo da far acquisire al Comune una serie di padiglioni che avrà funzione di grandi spazi per la cittadinanza, un grande polmone pubblico per una struttura che si sta trasformando non solo sul piano sanitario”.


 di Simone D’Ambrosio, giornalista

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