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ROMA – “Ninna ho” non è una culla termica come tante che se ne trovano negli ospedali: è una mano tesa alle neomamme che, per gravi motivi, non vogliono o non possono tenere i propri bambini con sé. E un “salvavita” per questi piccoli. Una nuova “ninna ho” è ora accanto al Pronto Soccorso Pediatrico del Policlinico Gemelli di Roma: è l’ottava installata negli ospedali italiani e l’intenzione dei promotori del progetto è di continuare a dotare gli istituti ospedalieri delle principali città dello Stivale di “culle per la vita”.
Tra i rappresentanti delle istituzioni e delle fondazioni sostenitrici del protetto, anche l’attore Raoul Bova era presente questa mattina, alla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, all’inaugurazione della culla per la vita. Si tratta in dettaglio del “primo progetto nazionale contro l’abbandono neonatale e l’infanticidio nato nel 2008 da un’idea dalla Fondazione Francesca Rava – Nph Italia Ets e della Fondazione Kpmg Italia Ets, con il patrocinio della Società Italiana di Neonatologia (Sin) e della Società Italiana di Pediatria (Sip)”. La culla ninna ho è collocata accanto al Pronto Soccorso Pediatrico del Policlinico Gemelli, dove un’équipe di neonatologi, pediatri e operatori sanitari saranno pronti ad accogliere e prendersi cura dei neonati. Così in una nota.
L’inaugurazione si è svolta alla presenza di Monsignor Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale Università Cattolica del Sacro Cuore, per la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs Marco Elefanti Direttore Generale, Andrea Cambieri Direttore Sanitario, Eugenio Mercuri, Direttore Dipartimento Scienze della salute della donna, del bambino e di sanità pubblica, Antonio Chiaretti Responsabile Pronto Soccorso Pediatrico, Giovanni Vento Direttore della Uoc di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, Mariavittoria Rava, Presidente della Fondazione Francesca Rava, Raffaele Zinno, Partner Kpmg, Vicepresidente Fondazione Kpmg Italia Ets, con la partecipazione di Raoul Bova, attore e volontario della Fondazione Francesca Rava.
Ninna ho- spiega ancora la nota- è un progetto più che mai attuale e rappresenta una risposta concreta all’escalation degli abbandoni neonatali e degli infanticidi, recentemente riportati dai casi di cronaca. La sua mission è duplice: da un lato ha l’obiettivo di diffondere la vigente Normativa italiana (DPR 396/2000) che consente alle future mamme, italiane o straniere in grave difficoltà, di partorire in anonimato e sicurezza in tutte le strutture ospedaliere pubbliche. Dall’altro, attraverso l’installazione delle culle termiche all’interno dei principali ospedali, ninna ho offre un’alternativa alle madri che, per gravi motivi, arrivano alla dolorosa decisione di separarsi dal proprio bambino. Le culle rappresentano, infatti, un aiuto e una speranza per scongiurare gesti disperati come l’abbandono dei neonati per strada o nei cassonetti.
“La nostra Culla per la vita, realizzata grazie al sostegno della Fondazione Francesca Rava e Fondazione Kpmg Italia Ets, è posizionata in un luogo sicuro e sempre presidiato- ha dichiarato Andrea Cambieri Direttore Sanitario della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs- e rappresenta idealmente la massima espressione di ‘generosità’ da parte di una madre in difficoltà verso il proprio bambino, affidandolo a una istituzione anch’essa per vocazione ricca di amore, attenzione e cura quale è l’Ospedale: un messaggio di speranza, di fiducia e di rinnovo dell’alleanza fra il mondo sanitario e tutte le persone che necessitano di aiuto, nel pieno rispetto della garanzia dell’anonimato che da sempre è già presente per le donne che scelgano di partorire in ospedale e ne facciano richiesta”. “La culla è posta in un luogo facilmente raggiungibile- aggiunge Antonio Chiaretti, Responsabile Pronto Soccorso Pediatrico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e Professore associato di Pediatria generale e specialistica all’Università Cattolica- e garantendo l’anonimato della mamma che vuole lasciare il neonato, ed è dotata di una serie di dispositivi (riscaldamento, chiusura in sicurezza della botola, presidio di controllo h 24 e rete con il servizio di soccorso medico) che ne permettono un facile utilizzo e un pronto intervento medico per la salvaguardia della salute del bambino”.
“La Fondazione Francesca Rava è onorata di inaugurare la culla ninna ho al Policlinico Gemelli; uno degli ospedali più importanti d’Italia- afferma la Presidente Mariavittoria Rava, che aggiunge- Con una frequenza sempre più preoccupante, i media segnalano il ritrovamento di neonati abbandonati, a volte fortunatamente ancora vivi, oppure quando purtroppo è troppo tardi. Siamo di fronte a un fenomeno sociale sempre più grave. Per questo ninna ho intende lanciare un messaggio molto forte: esiste una legge che consente a tutte le donne di potersi affidare all’ospedale come luogo amico, in totale anonimato e senza paura di essere giudicate”.
“Ho conosciuto la Fondazione Francesca Rava nel 2010, quando il terribile sisma ha distrutto la già poverissima Haiti– ha sottolineato infine Raoul Bova, volontario della Fondazione Francesca Rava– In quell’occasione sono stato volontario in prima linea insieme a questa straordinaria Fondazione, che si impegna in modo puntuale per chi ha più bisogno in Italia e nel mondo. Sono onorato di essere al Policlinico Gemelli per l’inaugurazione della culla ninna ho; un altro progetto molto concreto, urgente ed attuale realizzato dalla Fondazione Francesca Rava e dalla Fondazione Kpmg e che offre, a tutte le donne, una reale alternativa che passa attraverso la conoscenza dei propri diritti. Dobbiamo unire le forze per contrastare il gravissimo fenomeno dell’abbandono neonatale e possiamo farlo diffondendo l’importante messaggio di ninna ho”.
Secondo l’Osservatorio Nazionale Sin il 37% delle donne che non riconoscono il loro bambino dopo il parto sono italiane. Nel 48,2% dei casi hanno un’età compresa tra i 18 e i 30 anni. La culla installata al Policlinico Gemelli è l’ottava che si aggiunge al network ninna ho. Le altre 7 culle sono state donate al Policlinico Federico II di Napoli, all’Ospedale del Ponte di Varese, all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, all’Azienda Ospedaliera di Padova e all’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze. Mentre, la Fondazione Irccs Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e il Policlinico Casilino di Roma, aderiscono al Network degli ospedali ninna ho per la Campagna Informativa, in quanto già dotati della propria culla termica.
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