Gallina (Cciaa): “Torino centro del triangolo industriale con Milano e Genova”

Secondo il presidente della Camera di commercio fra 9 anni sarà vitale porre Torino al centro dell'Europa per permetterle di esprimere il proprio potenziale come grande città e come centro del triangolo industriale Torino-Milano-Genova

Pubblicato:03-10-2024 11:47
Ultimo aggiornamento:03-10-2024 12:15
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TORINO – Anno 2040, è in corso la “glaciazione demografica”: l’Italia, e soprattutto le regioni settentrionali soffrono un importante calo della popolazione. Le nascite rallentano, così come l’immigrazione; calano i lavoratori e dunque il mercato interno si restringe, gli investimenti rallentano. Non è uno scenario cinematografico ma la previsione, elaborata su dati Istat, di Fondazione Nord Est. Il Nord Italia, secondo lo studio, perderà 2,3 milioni di residenti rispetto all’anno in corso: dai 27,4 milioni di abitanti ne resteranno poco più di 25 milioni. Il Piemonte ne perderà quasi mezzo milione.
Sappiamo che Torino sarà particolarmente influenzata da questa tendenza. Il rischio è perdere la dimensione economica raggiunta dall’intera regione. Noi vogliamo invece continuare a giocare in un campionato con le principali città italiane, Milano e Genova soprattutto, e la strada è creare le condizioni per esprimere le potenzialità finora inespresse”. A parlare è Dario Gallina, presidente della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura (Cciaa) di Torino. Che però guarda a un traguardo più prossimo del tenuto del 2040: “La meta della nostra visione strategica è il 2033“. Fra 9 anni, dunque, secondo Gallina, sarà vitale porre Torino al centro dell’Europa per permetterle di esprimere il proprio potenziale come grande città e come centro del triangolo industriale Torino-Milano-Genova. Il capoluogo piemontese è “l’incrocio delle infrastrutture strategiche dei prossimi anni: alta qualità della vita, grande cultura e costo competitivo sia per gli investimenti produttivi che per la vivibilità, con servizi importanti, università e una natura circostante che offre tutte le possibilità, dal mare alla montagna”.

Lo sguardo va alla Francia, “primo partner commerciale del Piemonte”, che rappresenta, dichiara Gallina, “un asse strategico per lo sviluppo della nostra regione, ma non solo: anche di tutto il nord-ovest, includendo Liguria e Lombardia”.
Gli scambi Italia-Francia, secondo i dati di Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane ,sono in crescita da 10 anni: nel 2022 abbiamo esportato 62,7 miliardi di beni e ne abbiamo importanti 48,6 miliardi, con una crescita del 20,2% rispetto all’anno precedente. “In particolare, il Piemonte- specifica Dario Gallina- registra un valore di importazioni dalla Francia pari a 4.062,87 milioni ed esporta 5.813,06 milioni. I settori interessanti sono diversi: alta moda, energia, alimentare, telecomunicazioni e grande distribuzione“.
Per questi motivi e per contrastare un ristagno di tale rosea situazione occorre puntare sul collegamento, attualmente in fase di realizzazione, tra Torino e Lione. Un’infrastruttura strategica, per Gallina, che “porterà a una capacità di trasporto su ferrovia adeguata, senza trascurare i problemi di sicurezza, come dimostrato dalla frana che sta bloccando la linea verso la Francia e la chiusura per tre mesi del Monte Bianco nei prossimi anni. Lo sviluppo commerciale ed economico del nostro territorio dipende dall’adeguatezza delle infrastrutture; altrimenti, i discorsi di crescita e investimenti rimangono inutili”.

A queste condizioni, e considerando le fragilità e i rischi oggi più che mai evidenti, è di primaria importanza la sostenibilità ambientale: “E’ un aspetto rilevante: trasferire i flussi dalla gomma al ferro- sottolinea- migliora l’impatto ambientale, oltre a ridurre i costi e aumentare la competitività dei prodotti del nostro sistema manifatturiero, esportati verso Francia, Spagna e nord Europa. Sicuramente cambieranno gli scenari tra Italia e Francia, in particolare tra Piemonte e Rhône-Alpes, la regione con cui abbiamo più scambi, non solo di merci ma anche turistici. Gli ultimi dati mostrano come il turismo di prossimità tra Italia e Francia, e il turismo francese in particolare, abbiano avuto un peso importante nella crescita del turismo a Torino e in Piemonte”.

Se prima la montagna era un ostacolo alla conoscenza reciproca, sia culturale sa economica, la prospettiva di un collegamento il più possibile green ribalterà gli scenari. “Ci lavoreremo nei prossimi mesi e anni- assicura il presidente della Cciaa Torino- in attesa di questo importante collegamento. In questo contesto, il ruolo delle camere di commercio e il mio recente incarico come presidente dell’associazione AlpMed, che raggruppa le camere di commercio di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Sardegna, Provenza francese e Rhône-Alpes, sono importanti per creare iniziative di scambio e maggiore conoscenza, avvicinando i due territori e creando presupposti per la crescita economica dei rapporti transalpini. Questo costituirà una grande opportunità per il Piemonte e Torino, che non sarà più solo il capolinea di una linea ad alta velocità italiana, ma una delle stazioni più importanti al centro dell’Europa, sulle grandi vie di comunicazione da Lisbona a Kiev e da Genova a Rotterdam”.

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