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ROMA – Febbre a 38,5, dolori articolari ‘spaccaossa’, eruzioni cutanee e anche nausea, inappetenza e bruciore agli occhi. Questi sono i sintomi della temuta ‘febbre Dengue’ che sta colpendo pesantemente la città di Fano, in provincia di Pesaro e Urbino. A raccontare la sua esperienza al Resto del Carlino è la fanese Miriam Rovinelli, 61 anni, commerciante, che per 10 giorni ha combattuto contro la terribile malattia portata da una piccola zanzara tigre e prima endemica solo in zone tropicali e sub tropicali del pianeta. “Ora sto bene- dice nelle pagine del quotidiano- ma avere la meglio sul virus non è stato facile. Tutto è cominciato con le eruzioni cutanee tipo morbillo, e tutto quello che mettevo in bocca, cibo e liquidi, aveva un sapore amaro“.
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“Mi sono curata con il Brufen– racconta- poi la dottoressa mi ha prescritto le analisi: sono risultata positiva alla Dengue. Dopo un giorno sono stata contattata dal Dipartimento di prevenzione dell’Ast che mi ha fatto tante domande e mi ha chiesto dove mi fossi recata nei giorni prima della comparsa dei sintomi: ho riferito che ero stata a Pesaro e anche a un matrimonio”.
La dengue è una malattia di origine virale causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. In Italia non è presente la zanzara più efficace nella trasmissione della dengue, la Aedes aegypti, tipica delle regioni tropicali, però la Dengue può essere trasmessa (in modo meno efficiente) anche dalla zanzara tigre (Aedes albopictus) che invece è presente in Italia dal 1990.
Il periodo di incubazione, ovvero l’intervallo di tempo tra la puntura della zanzara infetta e l’esordio della malattia, è compreso tra 3 e 14 giorni, in media 5-6 giorni. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.
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La misura preventiva più efficace contro la dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus. Diventano quindi prioritarie pratiche come l’uso di repellenti, vestiti adeguate protettivi (abiti lunghi e di colore chiaro), zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata. Va eliminata ogni raccolta di acqua stagnante anche di piccole dimensioni, quale quella dei sottovasi, bidoni e vasche di diverse dimensioni dove si creano focolai larvali di moltiplicazione delle zanzare. Se non è possibile proteggere queste raccolte d’acqua è possibile effettuare un semplice trattamento antilarvale con sostanze anche di tipo biologico. Questi prodotti possono essere acquistati liberamente nelle rivendite agricole e di materiale per giardinaggio.
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