BOLOGNA – Bollette bruciate contro il carovita e per chiedere di far tassare “il 90% degli extra profitti” alle imprese fornitrici di energia e gas e “che si comportano come privati” alla ricerca di guadagno. È la protesta di Potere al popolo e Usb a Bologna, che durante un presidio davanti alla sede della multiutility bolognese Hera ha acceso un falò ‘alimentato’ dalle bollette esorbitanti.
“Siamo qui, lavoratori, precari, studenti per dire una sola cosa: non sono queste le bollette che possiamo pagare: bollette da 300, 400, 500 euro che non ci possiamo permettere, quando facciamo fatica ad arrivare alla fine del mese”. Mentre le aziende “come Hera e come Enel stanno facendo profitti stellari sulle bollette. Non è vero che loro pagano di più il costo ed è per questo che ci fanno pagare di più. Lo fanno per fare profitto”, attaccano i manifestanti, ed è proprio con quei soldi di extra guadagno che dovrebbero “coprire i costi del caro-energia”.
Presente al presidio anche Marta Collot, portavoce nazionale di Potere al popolo che nei giorni scorsi era stata al centro di una polemica proprio perché, nel corso di una manifestazione sempre a Bologna, aveva dato fuoco a una bolletta e nei giorni scorsi si era recata in Procura per fare luce su eventuali responsabilità penali delle multiutility. “Diciamo una cosa chiara a questo nuovo governo: non vi daremo tregua- promette Collot- chiediamo che la guerra venga fermata e che vengano smesse le sanzioni, e che paghi il costo di questa crisi chi sta speculando sulla nostra vita”.
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