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A Lampedusa ondata di sbarchi nel giorno dell’anniversario della strage di migranti del 2013

Sant'Egidio: "Nel Mediterraneo si continua a morire, avanti con i corridoi umanitari"

Pubblicato:03-10-2021 16:18
Ultimo aggiornamento:03-10-2021 16:18
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Foto di archivio

PALERMO – Ondata di sbarchi a Lampedusa. Sono oltre 400 i migranti giunti sulla più grande delle isole Pelagie nella notte e nella mattinata di oggi, con una quindicina di singoli arrivi, nel giorno in cui Lampedusa ricorda la tragedia del 3 ottobre 2013. Quel giorno 368 persone persero la vita a poche miglia dal porto dell’isola a seguito del naufragio dell’imbarcazione su cui viaggiavano. Nel bilancio anche venti dispersi: il mare non restituì mai i loro corpi.

Anche quest’anno a Lampedusa si svolgono una serie di eventi in ricordo del drammatico naufragio di otto anni fa. Tra le iniziative promosse dall’amministrazione comunale c’è l’inaugurazione del ‘Percorso della Pace’: 12 tappe, un itinerario di memoria collettiva, arte, cultura ed impegno sociale che, passando attraverso diversi luoghi simbolo dell’isola, vuole ribadire l’impegno a difesa dei diritti umani, della solidarietà e della legalità.


SANT’EGIDIO: “NEL MEDITERRANEO SI CONTINUA A MORIRE IN SILENZIO

Nella Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, la Comunità di Sant’Egidio rende omaggio alle 368 vittime del naufragio che avvenne davanti alle coste di Lampedusa il 3 ottobre 2013 e ricorda che “tragicamente, in un silenzio che fa scandalo, nelle acque del Mediterraneo si continua a morire: già 1.100 scomparsi dall’inizio dell’anno – gli ultimi, una quarantina, al largo della Libia – che fanno crescere ad oltre 43.500 le morti dal 1990. Una tragedia di ampissime proporzioni di fronte alla quale si può e si deve fare molto di più: riprendere in considerazione la riapertura di vie di ingresso regolare per motivi di lavoro, oltre a favorire i ricongiungimenti familiari e i programmi di reinsediamento e protezione umanitaria”. Sant’Egidio conclude: “Occorre inoltre incentivare i Corridoi Umanitari. Ricordiamo che con questo modello di accoglienza e integrazione, totalmente autofinanziato, nato proprio dallo sdegno per la strage di Lampedusa, la Comunità di Sant’Egidio – insieme alle Chiese protestanti in Italia, alla Cei e ad altre realtà – è riuscita a portare in Europa oltre 3.700 profughi sottraendoli ai trafficanti di esseri umani. Rinnoviamo la nostra richiesta perché il progetto dei Corridoi Umanitari sia allargato ai tanti che continuano a soffrire perché costretti ad abbandonare le loro terre e tentati dall’avventura di viaggi rischiosissimi per la loro vita, come sta accadendo ancora in queste settimane per migliaia e migliaia di afghani”. 

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