ROMA – Per il Centro studi di Confindustria le misure annunciate dal governo come il reddito di cittadinanza e la riforma del sistema pensionistico, finanziate anche con l’aumento del deficit, sarebbero “molto difficili da cancellare se non in situazioni emergenziali. Ciò potrebbe portare a più tasse in futuro“. È quanto emerge nel rapporto degli economisti di Confindustria.
Il Centro studi di Confindustria mette in guardia il governo dalle tensioni sui mercati e un ulteriore rialzo dello spread. “Lo scenario attuale è contraddistinto da crescita bassa, debito pubblico molto elevato e tassi di interesse in aumento”, si legge nel rapporto. “Serve una spending review di legislatura, che impari dai fallimenti precedenti. Obiettivi chiari e trasparenti, incentivi alle amministrazioni pubbliche, forte impegno politico e coinvolgimento dei funzionari delle amministrazioni”, spiegano gli economisti del Csc.
Si può sforare il deficit se “questo comporta una crescita dell’economia e una riduzione del debito per trasmettere effetti positivi sull’economia reale”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, al convegno del Centro studi.
“Se qualcuno come il centro studi di Confindustria si illude che il governo torna indietro sulle misure del contratto di governo, si illude e basta. Si sta facendo una cattiva idea. Per noi o è manovra del popolo, o non ne vale la pena”. Così il vicepremier Luigi Di Maio alla Camera.
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