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ROMA – “Cossiga disse ai magistrati di aver saputo che per ben due volte i Servizi segreti avvisarono Gheddafi. Penso che queste sono azioni tipiche da intelligence”. Lo ha detto Luigi Zanda, ex portavoce dell’allora presidente del Consiglio Francesco Cossiga, in una intervista a Repubblica, tornando sul caso del Dc9 precipitato nel 1980 al largo di Ustica, caso riaperto ieri da Giuliano Amato che, invece, sostiene che ad avvisare Gheddafi era stato Bettino Craxi.
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Tornando a quel 1980, Zanda riferisce che “venne subito fatta circolare la tesi del cedimento strutturale, e subito dopo quella della bomba nascosta tra i bagagli: entrambe si rivelarono fasulle, forse frutto di depistaggi”. Fu subito nei giorni successivi, aggiunge Zanda, che “Rino Formica, allora ministro dei Trasporti, mi disse che il capo dell’Agenzia che controllava l’aviazione civile gli aveva categoricamente escluso il cedimento strutturale”.
Quanto al ruolo della Francia, Zanda conclude: “Do per certo che la Francia di Macron collaborerà con l’Italia se il governo Meloni avanzerà delle richieste”.
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