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Dalla nostra inviata Lucrezia Leombruni
LIDO DI VENEZIA – Applausi in sala e applausi in conferenza (e si parla già di Coppa Volpi e di altri premi). La quarta giornata della 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia si è aperta con ‘Argentina, 1985’. Il film, targato Amazon Studios, è ispirato alla storia vera dei procuratori Julio Strassera (interpretato da uno straordinario Ricardo Darín) e Luis Moreno Ocampo (Juan Pedro Lanzani), che nel 1985 hanno investigato e perseguito Videla e gli altri responsabili della fase più sanguinosa della dittatura militare argentina. “Questo processo è molto importante per il nostro Paese, ha inaugurato la democrazia. Siamo orgogliosi di essere stati i primi a raccontare questa storia. Non so perché non sia stato fatto prima”, ha raccontato il regista Santiago Mitre in conferenza.
Una storia del passato che in queste ore è diventata attuale con l’attentato alla vicepresidente argentina Cristina Fernández de Kirchner. “Quando è successo noi eravamo in volo per venire qui a Venezia. È stato uno choc per noi, ne siamo venuti a conoscenza quando siamo atterrati. Un fatto così atroce che non pensavamo potesse succedere di nuovo. Pensavamo – ha proseguito il regista – che da quel ‘nunca mas’ (‘mai più’, pronunciato da Strassera nell’arringa finale durante il processo) non saremmo più tornati alla violenza”.
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