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Mozambico, Romano (S. Egidio): “Il Papa in visita tra nuovi venti di speranza”

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Pubblicato:03-09-2019 15:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:39
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ROMA – “Credo che la visita del pontefice venga associata da molti mozambicani alla sete di pace. C’e’ una grandissima aspettativa nel Paese, ricordiamo che Papa Giovanni Paolo II lo visitò poco prima del raggiungimento dell’accordo di pace”.

Così, in un’intervista all’Agenzia Dire, Don Angelo Romano, dell’ufficio relazioni internazionali della comunita’ di Sant’Egidio, ha commentato la visita di Papa Francesco a Maputo, al via da domani.

Gia’ delegato per conto dell’Unione Europea insieme a Mario Raffaelli durante il tavolo di pace sul Mozambico del 2016, negli anni Romano è stato impegnato in diverse iniziative per la pace in Africa, dal Burundi alla Nigeria. Partecipò anche alla mediazione del 1992, quando Sant’Egidio fece da facilitatore nel raggiungimento degli accordi di Roma che posero fine alla guerra civile tra il Fronte di Liberazione del Mozambico (Frelimo), di ispirazione socialista e la Renamo, ‘Resistenza Nazionale del Mozambico’ sostenuta dagli Stati Uniti.


A ventisette anni di distanza, don Romano crede che la visita del pontefice possa dare nuovo slancio alle iniziative di pace che hanno visto alcuni progressi “decisivi” negli ultimi mesi. “Un passo decisivo”, per don Romano, è stato infatti l’accordo tra il governo e la Renamo, ufficializzato all’inizio dello scorso mese.

L’intesa prevede il disarmo, la smobilitazione o il reinserimento di oltre 5000 ex combattenti o altre persone a loro vicine che, spiega il religioso “non avendo ricevuto benefici dall’avvenuta pacificazione, rischiavano di restare pericolosamente insoddisfatte”.

Ad accendere ulteriore speranza è la riforma sulla decentralizzazione, approvata l’anno scorso e che consentirà, fin dalle prossime elezioni previste per il 15 ottobre, di eleggere i rappresentanti delle province. “Prima, oltre alle elezioni del presidente e del parlamento, i mozambicani potevano scegliere i loro rappresentanti in alcune citta’, ma non si potevano eleggere i governatori delle province, unità amministrative che assomigliano alle nostre regioni- spiega Romano- Da tantissimo tempo, alcune province che esprimevano una maggioranza di preferenze per la Renamo venivano guidate da governatori che non erano della Renamo. La decentralizzazione coinvolgera’ ancora di piu’ le opposizioni nel gioco politico e nel gioco istituzionale”.

In Mozambico i cattolici sono poco meno di un terzo dei circa trenta milioni di abitanti. Il Paese resta uno dei più poveri del mondo, ma, conclude Romano, “ha tante risorse, sta crescendo economicamente, e’ molto giovane. Confido nel fatto che c’e’ desiderio di guardare avanti e occuparsi del futuro”. 

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