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Basilicata, anche bambini tra i venditori ambulanti sulle spiagge di Nova Siri

Dei piccoli venditori ambulanti, presumibilmente tutti stranieri, sguardo triste e formula imparata a memoria per venderti l'articolo.

Pubblicato:03-09-2018 13:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:30
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ROMA – “Vuoi un cappello? Ti serve il caricabatterie del cellulare?”. Al via vai dei venditori ambulanti sulla spiaggia, volente o nolente, alla fine ci fai l’abitudine. È come quando uscendo dalla metropolitana trovi il diluvio ma dei venditori ambulanti di ombrelli neanche l’ombra.

Magari per il sole troppo forte o per il cellulare che sta per scaricarsi, il venditore ambulante diventa la soluzione migliore, pur di non tornare alla roulotte o al bungalow per recuperare quello che hai dimenticato.

Al di là della questione sbarchi e delle polemiche sulle ronde organizzate da movimenti politici di destra per allontanare dalle spiagge proprio gli ambulanti, quello che si è visto e tutt’ora si trova sulle spiagge della Basilicata va ben oltre.


Soprattutto la mattina. Teatro della vicenda è Nova Siri (non è escluso che ciò avvenga anche altrove, anzi), provincia di Matera, sulla splendida spiaggia lucana con tanto di mare da bandiera Blu 2018 dove accade che a venderti un accendino o una calamita ricordo siano dei bambini. Già, dei piccoli venditori ambulanti, presumibilmente tutti stranieri, sguardo triste e formula imparata a memoria per venderti l’articolo.

C’è il ‘piccolo fiammiferaio’, un bambino molto magro, sguardo spento quasi a fare da contrasto all’articolo che commercia, che gira per gli stabilimenti balneari con una piccola scatola con dentro accendini. Avrà forse 10 anni, magrissimo, te ne offre 2 al prezzo di 1 euro. E lo fa in un dialetto, con una parlata meridionale.

Ti accorgi come tutto sia finto dal suo sguardo smarrito se gli fai una domanda di più: “Devi scusarlo, è arrivato dal Marocco solo da un mese“, ti dice un omone che spunta da dietro una montagna di maschere da sub, palloni e asciugamani. Presumibilmente il padre, che gli fa da ‘datore di lavoro’ mentre i coetanei del piccolo tra urla e schiamazzi si godono in spiaggia i giorni di vacanza. Come (quasi) tutti i bambini.

Al ritorno dal mare, dalle vacanze estive, l’oggettino da regalare come ricordo ai parenti è un rito d’obbligo per molti. E allora per il pigro vacanziere cosa c’è di meglio di una bella calamita comprata comodamente da un lettino e sotto l’ombrellone? Peccato che a vendertela siano, anche in questo caso, due bambini.

E che anche in questo caso siano affiancati da adulti (una donna, probabilmente non italiana, probabilmente la mamma), ti vendono i loro articoli pur non facendo la spola fra tutti gli ombrelloni, tradendo pudore, imbarazzo e quella timidezza proprie di bambini di età poco superiore ai 10 anni. Non di tutti però, visto che qualcuno è stato costretto a crescere troppo in fretta, senza urla e schiamazzi proprie di quell’età.

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