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Fumata nera in Prefettura, i vigili di Bologna vanno allo sciopero

Ma la Polizia municipale bolognese confida ancora nella possibilità di un accordo con il Comune

Pubblicato:03-09-2015 11:25
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:31

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BOLOGNA – Fallito il tentativo di conciliazione in Prefettura, i sindacati della Polizia municipale di Bologna confidano ancora nella possibilità di un accordo con il Comune ma, intanto, mandano a dire che va avanti il percorso di mobilitazione e sciopero annunciato nei giorni scorsi: “Tutto confermato”, dichiara Nevio Preti della Fp-Cgil lasciando Palazzo Caprara. La procedura di raffreddamento aperta dalla Prefettura “è fallita nonostante avessimo proposto di sospendere lo sciopero”, spiega Roberto Nannetti della Uil-Fpl: disponibilità manifestata “chiedendo in cambio come unica cosa di sospendere per dieci giorni gli effetti della circolare con gli atti unilaterali dell’amministrazione, per avere il tempo di trovare un accordo”. Richiesta respinta, attacca Nannetti, perchè l’intento del Comune sembra essere di esercitarsi in una “prova muscolare” sui vigili in vista delle elezioni.

Nel merito della vertenza, “abbiamo dato la disponibilità per le notti, non sono un problema- continua Nannetti- ma a questo punto l’esigenza dell’amministrazione non è questa, bensì la mobilità in capo al comandante”. Potere che “di fatto c’è già”, aggiunge il rappresentante dei ‘fischietti’, respingendo l’ipotesi di ampliare i margini di manovra del Comando: “E’ un concetto pericoloso, non potremmo lavorare tranquillamente sapendo che potremmo essere trasferiti da un momento all’altro”. Oggi si “doveva fare un passo avanti e invece ne abbiamo fatto verosimilmente qualcuno indietro”, sottolinea Nicola Negrelli (Cisl). “La mobilitazione resta, ma nei prossimi giorni verificheremo se ci sono spazi per una trattativa vera. Da parte nostra confermiamo che ci sono tutti”, assicura Negrelli: “Preferiremmo perderci qualche mese, ma alla fine arrivare a un accordo che dia certezze ad entrambe le parti”.


Il punto è capire se il Comune vorrà davvero confrontarsi “o se invece si lascerà tentare dalla possibilità, data dalla legge Brunetta- continua Negrelli- di imporre con atti unilaterali il proprio punto di vista”. Non a caso “si continua nell’equivoco”, dichiara Preti della Cgil: “All’esterno l’amministrazione dice che il problema sono i turni serali e notturni, ma poi nei tavoli come quello di oggi, in camera caritatis, dice che sono altri”. Un atteggiamento “completamente incoerente”, insiste il delegato. Per questo è “tutto confermato” per quanto riguarda la mobilitazione e gli scioperi, che i sindacati avevano deciso di far partire con l’ultimo weekend del mese. Anche Preti, però, confida nella possibilità di riaprire il dialogo: “Oggi firmeremo il verbale di incontro con la mancata conciliazione, ma nei prossimi giorni ci aspettiamo di essere convocati dall’amministrazione”.

All’incontro a Palazzo Caprara, intanto, il Comune era rappresentato solo da Valerio Montalto, responsabile delle relazioni sindacali di Palazzo D’Accursio. Non c’era il sindaco Virginio Merola, ma neanche i suoi assessori: “Si vede anche da questo l’atteggiamento che ha l’amministrazione. Hanno fatto una figura barbina anche nei confronti della Prefettura, che ha capito- chiosa Preti- che in ballo c’è qualche problema che va oltre le tematiche prettamente sindacali”.

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